Ambientalisti a Roma, nuovo raid al Colosseo: caos traffico per il sit-in. E 4 vanno a processo per aver imbrattato Van Gogh

Saranno processate le ragazze che imbrattarono il Seminatore di Van Gogh

Ambientalisti a Roma, nuovo raid al Colosseo: caos traffico per il sit-in. E 4 vanno a processo per aver imbrattato Van Gogh
di Giampiero Valenza
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Venerdì 21 Aprile 2023, 07:24 - Ultimo aggiornamento: 07:25

Avevano imbrattato il celebre quadro del Seminatore di Vincent Van Gogh, buttandogli addosso il passato di verdure. Era lo scorso 4 novembre, durante l'ultima mostra monografica sul pittore olandese organizzata a Palazzo Bonaparte. Ebbene, ora le quattro attiviste del movimento ambientalista Ultima Generazione rischiano di avere una condanna fino a tre anni di carcere. La procura della Repubblica di Roma ha disposto per loro la citazione in giudizio, con un processo fissato per il prossimo 12 ottobre davanti al giudice del tribunale monocratico di piazzale Clodio.

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Nei loro confronti gli inquirenti contestano il reato di imbrattamento di beni culturali o paesaggistici. Secondo le accuse avrebbero colpito sporcando con il passato di verdure «attingendone il vetro protettivo, la cornice e il pannello espositivo sul quale il dipinto era affisso». I pm di piazzale Clodio contestano a tre indagate anche la violazione di alcuni provvedimenti del questore di Roma che erano stati emessi mesi prima del blitz. Su di loro, infatti, già pendeva il divieto di ritorno nella Capitale dopo avere preso parte a precedenti blocchi stradali.
Il Seminatore, che fu realizzato da Van Gogh nel 1888, nella mostra romana era protetto da un vetro.

Dopo una prima perizia che escluse danni alla tela è tornato a fare subito bella mostra di sé nell'esposizione capitolina. La cornice, invece, subì lievi danni dall'azione dimostrativa che venne anche immortalata in un video che poi ha fatto il giro della rete. Il gruppo di manifestanti, dopo essere entrato alla mostra pagando regolarmente il biglietto, lanciò la zuppa in direzione del quadro. Poi le ragazze si incollarono le mani alla parete prima dell'arrivo dei carabinieri, che le bloccarono e le denunciarono all'autorità giudiziaria. Episodi di disobbedienza che si stanno ripetendo con insistenza nella Capitale, tanto che i magistrati romani sono in attesa di comunicazioni da parte della Sovrintendenza sui danni alla fontana della Barcaccia, colpita con liquido nero lo scorso primo aprile da un altro gruppo di tre attivisti. Anche in questo caso potrebbe pendere sulla testa degli autori l'accusa di imbrattamento o danneggiamento. Per tingere l'acqua della fontana sarebbe stato usato liquido a base di carbone vegetale.

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LA DIMOSTRAZIONE
Proprio ieri mattina intorno alle 7, durante alcuni controlli preventivi della polizia nelle stazioni della metropolitana a Roma, gli agenti delle volanti e della Digos hanno intercettato e bloccato sei persone appartenenti al movimento ambientalista Ultima generazione: negli zaini avevano diverse confezioni di colla. Sarebbero quindi stati pronti a un'ennesima azione dimostrativa. L'intervento delle forze dell'ordine, però, non ha fermato la manifestazione. Dieci componenti dello stesso movimento sono stati fermati dalla polizia intorno alle 10.20 durante un blocco stradale che hanno poi organizzato in piazza del Colosseo, all'incrocio con via Labicana. Per tutta la durata dell'azione i manifestanti hanno discusso con gli automobilisti (infuriati) e i passanti sulla gravità della situazione climatica. Gli agenti hanno però chiuso subito la partita col blocco del traffico, durato circa 25 minuti. Le persone fermate dalle forze dell'ordine sono state portate in questura per l'identificazione. Sarà un mese di mobilitazione per gli attivisti in città. In collaborazione con Scientist Rebellion, nell'ambito della campagna "Non paghiamo il fossile", domani daranno vita alla street parade "La fine del mondo". Il 12 maggio faranno un presidio in tribunale per un processo in cui il Senato si costituirà parte civile, il 24 maggio davanti al Vaticano un altro presidio per il processo contro l'azione dimostrativa sul Laocoonte e il 27 maggio una nuova marcia nella Capitale.
giampiero.valenza@ilmessaggero.it
 

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