Il nuovo sistema anti-degrado di Ama che si riorganizza su base territoriale parte ora in via sperimentale ma da luglio sarà formalmente operativa. In futuro, una parte dello stipendio degli operatori sarà basato sul gradimento dei cittadini. La chiamano prevede la suddivisione della città in cinque aree: una, city (il centro storico) e quattro territoriali, a cintura della stessa. La riorganizzazione delle aree territoriali prevede sedi operative e un'autorimessa dedicate per ogni porzione di territorio. In affiancamento alle aree territoriali, inoltre, è prevista anche la nascita del Nucleo interventi speciali. «Il compito delle Ama municipali è proprio quello di analizzare nel dettaglio le problematiche relative alla pulizia di ogni quartiere», spiega l'assessora ai Rifiuti di Roma, Sabrina Alfonsi, nel corso della presentazione nella Sala Laudato Si' in Campidoglio.
Compito dei referenti delle Ama municipali dovrà essere quello di fungere da agenti di collegamento tra gli di organi di governo dei Municipi, le realtà dei corpi intermedi e le zone operative dell'azienda. «In Ama devono irrompere i cittadini: la partecipazione va di pari passo con la prossimità e per questo abbiamo voluto accelerare con l'Ama di Municipio.
IL PIANO
Secondo il piano di Ama sono in arrivo 40 mila nuovi cestini a Roma entro il 2028, 10 mila in centro (Municipi I e II) e 30 mila in periferia. Sempre sul fronte della pulizia arriveranno inoltre 30 aspiratori elettrici e 15 spazzatrici e lavastrade di grandi dimensioni. Perla raccolta il Piano industriale di Ama prevede l'acquisto di ulteriori 60 automezzi e 9.000 contenitori per la raccolta bilaterale stradale e 40 cassoni container, ma anche 70 compattatori elettrici e 30 "lift car" di supporto.