L'addio a Simone Sperduti, ucciso in scooter a Roma. In migliaia a Centocelle: «Giustizia, non scuse»

I funerali del 19enne travolto da un agente positivo all’alcol test. Il padre: «La sua morte ha salvato altri mille ragazzi»

L'addio a Simone Sperduti, ucciso in scooter a Roma. In migliaia a Centocelle: «Giustizia, non scuse»
di Laura Bogliolo
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Martedì 30 Agosto 2022, 08:44 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 05:33

La piazza quasi non ce la fa a contenere l'affetto per Simoncino, anche la parrocchia SS Sacramento è stracolma. C'è tutta Centocelle, quartiere dove è cresciuto, ma anche decine di vigili del fuoco di Roma e Provincia, colleghi di papà Alessio. Saranno loro ad accompagnare il feretro dentro la chiesa, a vigilare su di lui durante l'omelia celebrata da don Maurizio Mirilli che fa un appello contro le stragi sulle strade. I mezzi dei vigili del fuoco schierati su largo Agosta a rendere onore a quel giovane che sognava di diventare pompiere come il papà, la sirena che risuona per accompagnare Simone, palloncini, fumogeni una corona giallorossa perché Simone era un grande tifoso della Roma. Impossibile non commuoversi confondendosi tra le mille lacrime che scendono sui volti del quartiere, mentre i pompieri davanti all'altare fanno una prova di forza tentando di non piangere. Ma la perdono facilmente.

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DOLORE E RABBIA
Erano in migliaia ieri mattina ai funerali di Simone Sperduti, il 19enne morto nello schianto sulla Prenestina con Andrea Persi, un agente di 46 anni risultato positivo ai test su alcol e droga e arrestato.

La famiglia straziata dal dolore seduta nelle prime file, gli amici di una vita trascorsa a largo Agosta (indossano una maglia bianca con il volto di Simone) sono tutti insieme alla destra dell'altare, tante le famiglie, le mamme e i papà che non ce la fanno a contenere lacrime e singhiozzi. «Simone sarebbe stato fiero, oggi qui c'è tutto il quartiere, tra le tante frasi che mi sono state dette mi è rimasta impressa questa: Simone era di tutti, è giusto che sia di tutti, Simone con la sua morte ha salvato 10, 100, 1000 ragazzi» ha detto il papà, riferendosi all'arresto del poliziotto subito dopo l'incidente. «Eri straordinario come figlio e fratello, eri generoso, mi hai insegnato tanto, grazie per gli anni felici trascorsi insieme, anche se ce ne sono stati donati pochi» le parole piene di affetto e dolore della sorella Claudia. Straziante l'ultimo saluto anche da parte dei numerosi cugini: «Hai visto quanti siamo? Sei il nostro angelo custode, qualcuno ha spento i tuoi sogni, a noi resta il tuo coraggio con il quale hai salvato altre vite». Ancora dolore, ma anche rabbia nelle parole di un'altra persona: «Vogliamo giustizia, non scuse, è il minimo che dobbiamo a un ragazzo di 19 anni che ora non c'è più, noi non abbiamo paura, noi abbiamo il coraggio di Simone». Frasi che sono una risposta alla lettera scritta dal poliziotto ai genitori di Simone.

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«Dovevo morirei io, odiarmi è il minimo - ha scritto l'agente - Ho paura, so che voi ne avete più di me». Gli amici di Simone sono tantissimi, giovanissimi, ma pronti con coraggio a salire i gradini davanti all'altare per dare l'ultimo saluto. Prima uno, ma la voce si spezza. Il biglietto allora viene passato a un altro che legge la lettera dei «ragazzi della piazza», di largo Agosta. Dicono che non sono bravi con le parole, invece hanno scritto frasi che riescono a spezzare l'anima perché a guidarli c'è solo l'amore per Simoncino: «Grazie per quello che ci hai insegnato, per il tuo altruismo, sei il nostro vento, ora vola più in alto che puoi, devi essere la stella più luminosa». Il distacco da Simone per tutti è difficile, quasi impossibile. Il papà piange sul feretro che spinge nel carro funebre quasi gridando, la mamma riceve dall'As Roma una maglia di Lorenzo Pellegrini. Durante Roma-Monza la curva Sud lo ricorderà. Gli amici intonano Buongiorno vita di Ultimo, lanciano palloncini dei colori della Roma, accendono fumogeni. Sui social l'appello di uno degli zii: «Stiamo raccogliendo fondi per fare un murale per Simone».

 

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