Roma, trans colpita a sprangate per il posto sul marciapede: è in fin di vita

"Su questo marciapiede non puoi stare": prima insulti e bottigliate, poi la vendetta

Roma, trans colpita a sprangate per il posto sul marciapede: è in fin di vita
di Alessia Marani
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Martedì 6 Settembre 2022, 07:05 - Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 15:05

«Da qui te ne devi andare, non è zona tua, non ti fare più rivedere». L'hanno cacciata via da quel marciapiede sulla Palmiro Togliatti in cui lei, una trans uruguaiana di 43 anni, aveva deciso di spostarsi la notte di domenica. I residenti del posto, non a caso, chiamano quel tratto di fettuccia dopo gli archi, all'altezza dell'Alessandrino, «la strada della vergogna» perché già al primo calare del sole si materializzano le lucciole. «Sono anche aggressive, quasi si buttano in mezzo alla carreggiata per fermare le auto e i loro conducenti», spiega un abitante. Nonostante gli esposti, la situazione non è mai cambiata.

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La 43enne, dunque, l'altra notte, dopo essere stata allontanata dalle colleghe rivali, ha pensato bene di tornare indietro quando era quasi l'alba per vendicarsi.

Ma trovando non più il gruppetto delle trans con cui aveva litigato precedentemente ma solo una di loro, furibonda ha impugnato una spranga di ferro colpendola violentemente al capo facendola crollare a terra in una pozza di sangue. La scena non è passata inosservata ad alcuni passanti. Qualcuno ha chiamato il 112, sul posto è arrivata un'ambulanza che ha trasportato d'urgenza la trans ferita, una colombiana di 51 anni, al pronto soccorso del policlinico Umberto I.


GRAVI CONDIZIONI
Qui i medici le hanno riscontrato un profondo trauma cranico e una emorragia cerebrale in atto per cui è stata indotta in coma farmacologico e ricoverata nel reparto di terapia intensiva. Le sue condizioni sono molto gravi. A quel punto l'ospedale ha comunicato d'ufficio l'arrivo della sudamericana, ritenendo inizialmente che fosse stata vittima di un accoltellamento. La denuncia è stata presa in carico dal commissariato di San Lorenzo, competente per le segnalazioni pervenute dall'ospedale. Gli agenti hanno avviato le indagini. Sono andati sul posto, tra via dei Tulipani e via dei Pioppi, dove tra l'altro poco tempo prima dell'aggressione era stata segnalata una rissa in atto che non aveva dato però alcun esito (erano tutti fuggiti via). Ed è qui che hanno rinvenuto un paletto di ferro di colore verde presumibilmente utilizzato dall'uruguaiana per colpire la 51enne. L'arma impropria è stata sequestrata dalla polizia Scientifica per i rilievi di rito. Intanto, un testimone ha detto agli agenti di avere visto una trans allontanarsi poco prima, fornendo una sommaria descrizione della uruguaiana.


LE PROTESTE
La 43enne è stata, di fatto, rintracciata non distante dalla Togliatti mentre vagava ancora sotto choc. Fermata dagli agenti ha poi ammesso: «Sì sono stata io». La trans voleva vendicarsi per l'aggressione subita: «Mi hanno accerchiata in sei, mi hanno insultata lanciandomi contro delle bottiglie». La polizia ha repertato alcuni frammenti di vetro, l'uruguaiana comunque non sarebbe stata né ferita, né colpita. Ora è accusata di tentato omicidio.
Non sarebbe il primo episodio violento nella guerra per accaparrarsi la «strada del sesso». «Sono anni che denunciamo questo scempio - dicono ancora i residenti - ma non si fa nulla. Ogni sera ci sono liti furibonde, noi protestiamo, ma nessuno ci ascolta».

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