Roma, spinge la fidanzata giù per le scale: «Ti ammazzo». Poi aggredisce i poliziotti, 36enne arrestato

Lei non aveva mai avuto il coraggio di denunciare quanto avveniva. Neanche quando il fidanzato le ha causato ferite e ustioni sul volto colpendola con la candela accesa.

Roma, spinge la fidanzata giù per le scale: «Ti ammazzo». Poi aggredisce i poliziotti, 36enne arrestato
di Flaminia Savelli
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Venerdì 17 Febbraio 2023, 07:02

Insultata, picchiata e minacciata con un coltello mentre gridava: «Pu...a ti ammazzo, a domani non ci arrivi». La furia del compagno non si è placata neanche quando sono arrivati gli agenti della polizia. Anzi: alla vista delle divise, ha rivolto la sua furia contro i poliziotti. Un'escalation di violenza finita solo quando per l'uomo sono scattate le manette e l'arresto per lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. La vittima invece, che da anni subiva le violenze del fidanzato, è stata trasportata in ospedale in codice rosso dove la prognosi è stata di 30 giorni. I medici hanno accertato la frattura del setto nasale e un trauma nella regione oculare. Il fidanzato invece, R.M.J.L di 36 anni e originario del Perù, è stato arrestato ed è scattato il processo per direttissima.

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GLI ABUSI
«Pu...a ti ammazzo, a domani non ci arrivi» ha gridato mentre dalla cucina prendeva un coltello. Così è scattato l'allarme nel cuore della notte nell'appartamento di via Carlo Saraceni a Tor Vergata dove viveva la coppia. La lite scoppiata per futili motivi è subito degenerata: a chiamare i soccorsi sono stati i vicini di casa allarmati dalle urla e dai forti rumori. Quando gli agenti delle Volanti sono arrivati sul posto, la furiosa lite era ancora in corso. L'uomo ha aperto la porta, ha strattonato la compagna gettandola dalle scale. Poi le si è avventato addosso, mentre era a terra ormai sul cortile condominiale, scaricando pugni e calci. Con i poliziotti che tentavano di allontanarlo.
Sono stati attimi ad altissima tensione fino a quando i poliziotti sono riusciti a fermarlo e ad arrestarlo.

Nel tentativo di bloccarlo, anche gli agenti sono rimasti feriti.


IL RACCONTO
Quindi è stata ascoltata la vittima, F.R.L di 35 anni e originaria del Perù, che ha raccontato una storia di violenza e terrore. Anni di abusi e violenze: «Non è la prima volta che mi aggredisce ma non ho mai avuto il coraggio di denunciare - ha riferito agli investigatori sconvolta e impaurita - lo scorso anno sono finita in ospedale quando durante una lite mi ha tirato una candela accesa addosso e che mi ha causato ustioni sul volto».
In quella circostanza, la donna non aveva sporto denuncia per timore che la situazione potesse peggiorare una volta tornata a casa. I medici avevano comunque accertato le lesioni con una prognosi di 35 giorni. Tornata nell'appartamento di via Saraceni, dopo un periodo di relativa calma, le violenze sono però riprese. La vittima per anni è finita così in una spirale di paura e aggressioni. Fino all'ultima notte, quando i vicini di casa spaventati per quelle urla hanno chiamato i soccorsi. «Non era la prima volta che ci siamo preoccupati per lei. Spesso sentivamo le urla e le botte ma l'ultima volta però, è stato ancora più violento» hanno riferito i residenti della palazzina. Terrorizzati pure loro dalla furia dell'uomo.


L'ARRESTO
L'arrestato, R.M.J.L di 36 anni e originario del Perù, davanti ai poliziotti ha tentato di negare quanto appena avvenuto. Sono invece scattate le manette e il processo per direttissima. Da quanto accertato, la coppia da anni viveva insieme. La situazione sarebbe precipitata quando l'uomo ha perso il lavoro: disoccupato, avrebbe iniziato a bere sempre più spesso e a sfogare la rabbia contro la fidanzata che per timore non aveva mai avuto il coraggio di denunciare quanto avveniva. Neanche quando il fidanzato le ha causato ferite e ustioni sul volto colpendola con la candela accesa. Fino all'altra sera quando, esasperata dopo l'ultima aggressione si è fatta coraggio raccontando la sua storia di violenze e minacce ai poliziotti.

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