Si chiamava Maurizio, aveva 61 anni e problemi di tossicodipendenza che andavano e venivano. Lo hanno trovato dei passanti, sabato pomeriggio intorno alle 17, riverso su un lato di quell’autocompattatore che stava guidando in via Marco Stazio Prisco all’altezza del civico due, mentre era in servizio. Dipendente della “Cosmari”, una società che opera nella raccolta rifiuti per conto di Ama, è morto probabilmente per un’overdose da eroina. Accanto al suo corpo è stata, infatti, trovata una siringa e l’ipotesi più accreditabile è che l’uomo si sia iniettato della sostanza stupefacente forse di pessima qualità o, al contrario, troppo “pura”. Come anche hanno raccontato le ultime operazioni delle forze dell’ordine che, nella mole di sequestri, convengono sul ritorno della droga dei “poveri”, avendone accertato l’aumento di purezza che può diventare deleteria per chi, regolare assuntore, è stato invece abituato nel recente passato a dosi “mischiate”.
LE VERIFICHE
La siringa sul sedile passeggero, un foro visibile sul braccio non hanno lasciato molti dubbi ai carabinieri della VII sezione del Nucleo investigativo di via In Selci che hanno effettuato l’ispezione del cadavere senza rintracciare traumi o altre lesioni. La salma del dipendente è stata trasferita all’obitorio del policlinico Tor Vergata e nei prossimi giorni sarà effettuata l’autopsia. Anche perché resta da capire con certezza cosa si sia iniettato l’uomo. Le indagini sono in mano ai militari della stazione Roma Alessandrina e ai colleghi del Nucleo operativo della compagnia Casilina.
IL RITROVAMENTO
Il cellulare dell’uomo, residente a Guidonia Montecelio e separato da tempo, è stato sequestrato: si partirà da qui per provare a risalire alla persona che di fatto gli ha messo in mano quella droga. Sabato pomeriggio il ritrovamento del corpo è stato possibile grazie ad alcuni residenti della zona che passeggiando in strada si sono insospettiti per quel mezzo fermo. Qualcuno si è avvicinato e spingendosi sulle punte dei piedi ha visto nell’abitacolo, scoprendo l’uomo riverso di lato. Così ha aperto lo sportello mentre cercava di bloccare altri passanti. Nessuno di chi si è poi fermato ha però toccato il 61enne. Alle sollecitazioni verbali non c’era risposta e dunque è partita la chiamata ai soccorsi. Sul posto oltre ai carabinieri sono arrivati i sanitari del 118 ma i tentativi di rianimazione che pure sono stati provati, si sono dimostrati inutili.
L’AUTOPSIA
Ma resta appunto da chiarire da chi il 61enne avesse preso quella droga, motivo per cui la salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria. Si procederà quasi certamente per morte come conseguenza di altro delitto. Un caso analogo a quello dell’attore Libero De Rienzo trovato morto nel suo appartamento il 15 luglio 2021 a seguito dell’assunzione di droga. Lo spacciatore, Mustafà Monte Lamin, 33enne, arrestato poi dai carabinieri è stato condannato a otto anni di reclusione per avergli venduto quella droga.
Anche per quest’ultimo decesso si ipotizza che sia stata l’eroina la causa (anche se sarà necessario aspettare l’esito dell’autopsia e degli esami tossicologici). La stessa droga per i cui effetti i volontari di Villa Maraini soccorrono almeno 300 persone ogni giorno.
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