Luca Morelli, studente romano eroe a Copenaghen: si tuffa nel canale gelato e salva la vita a un uomo

Di Torbella, in Danimarca per un master in Antropologia: «Non ho esitato un istante, quel poverino era trascinato dalle acque»

Si tuffa e salva la vita a un uomo: la storia di Luca Morelli, lo studente eroe di Roma che vive a Copenaghen
di Flaminia Savelli
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Martedì 29 Novembre 2022, 23:40 - Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 07:10

Stava trascorrendo la serata con i compagni di corso. Un drink al pub Kanal Bodega lungo Christianshavns, il canale di Copenaghen. A notare la sagoma dell’uomo scivolato nelle acque gelide è stato Luca Morelli, 26enne romano, nato e cresciuto a Tor Bella Monaca. Nella capitale europea per seguire un master in Antropologia. Domenica sera era con i suoi colleghi di studi quando, senza esitare e sfidando le rigide temperature invernali, si è tuffato nell’acqua del canale portando in salvo l’uomo scivolato dal greto. «L’ho visto con la coda dell’occhio, è stata una questione di secondi perché la testa era già quasi sott’acqua» racconta Luca. Lo raggiungiamo al telefono, ci risponde emozionato tra una lezione e l’altra. Ancora ieri mattina era negli uffici della “politiet”, la polizia danese. Gli agenti stanno infatti indagando su quanto accaduto. Ma se l’uomo - Lars, danese di 40 anni - è vivo il merito è del coraggio, e la prontezza di riflessi, del giovane studente romano. 

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IL SALVATAGGIO 


«Ho capito subito che quell’uomo era in difficoltà - racconta Luca - con la corrente che lo spingeva lontano dalla riva. Insieme a un amico, abbiamo preso una delle barchette parcheggiate sul greto. L’abbiamo spinta nel canale e abbiamo remato con forte intensità. Intanto chiamavamo quell’uomo, cercavamo di capire in che condizioni fosse». I ragazzi però non hanno ottenuto alcuna risposta. Come poi hanno accertato i medici, era infatti svenuto mentre la corrente lo trascinava via.

 

«Il corpo veniva trascinato - ricorda lo studente - e noi eravamo in scia, ma ho capito che non c’era più tempo. Che ogni secondo era prezioso per salvargli la vita. Non ci ho pensato un istante, mi sono tuffato dalla barchetta e l’ho raggiunto a nuoto. Gli ho messo subito la testa fuori dall’acqua e poi l’ho portati verso la riva». Gli amici dello studenti intanto hanno allertato i soccorsi e la polizia fluviale. Quando il ragazzo romano è arrivato a riva l’ “ambulance”, l’ambulanza danese, era appena arrivata all’altezza del Kanal Bodega. Due medici hanno soccorso l’uomo appena recuperato dal fiume mentre altri due, si sono assicurati che Luca fosse in buone condizioni: «Per l’adrenalina - racconta ancora - non ho sentito neanche freddo lì per lì. La situazione era così concitata che non ho avuto tempo di pensare a nulla se non alla vita di quell’uomo. Poi mi hanno dato delle coperte termiche e dei vestiti asciutti. Ma sto benissimo». 


Un gesto importante quello dello studente. Che però dice: «Non chiamatemi eroe, ho solo fatto quello che avrebbe chiunque al mio posto. Ho capito che la situazione era grave e ho agito.

Anche i miei amici, i compagni di corso, hanno capito subito che non c’era tempo da perdere e mentre io ero sulla barchetta e poi in acqua, hanno allertato i soccorritori». 

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Gli agenti della politiet hanno in seguito accertato che il 40enne, impiegato nella capitale, aveva perso l’equilibrio scivolando nell’acqua del canale. Secondo il racconto dell’uomo inoltre, avrebbe perso subito coscienza. Le basse temperature infatti avrebbero causato uno choc. Trasportato in ospedale, è stato medicato e assistito. Per questa mattina sono previste le dimissioni. Mentre Luca, che dalla periferia romana è volato in Danimarca per studiare, la vita ha ripreso il suo corso regolare. Con una bella “pagina” da raccontare.

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