Regolamento di conti: spari in strada al Casilino, il bersaglio è “il portoghese”

Torre Angela, agguato giovedì sera in via Atlante

Regolamento di conti: spari in strada al Casilino, il bersaglio è il portoghese
di Camilla Mozzetti
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Sabato 10 Settembre 2022, 00:08 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 08:21

Nell’ambiente lo chiamano il “portoghese” per via delle sue origini: è nato a Lisbona 38 anni fa. Un curriculum di tutto rispetto nel traffico e nello spaccio di stupefacenti. E forse qualche conto “in sospeso” ancora da pagare. Per un soffio non è stato ammazzato in mezzo ad una strada di periferia I. L. D. R. giovedì sera da qualcuno che aveva in mente di farlo fuori senza troppi preamboli dopo avergli teso forse l’imboscata con la scusa di un incontro “pacificatore”. Altro che chiarimenti, l’uomo aveva con sé una pistola che ha poi usato.


Via Atlante, Roma, sono da poco trascorse le venti quando si sentono dei colpi esplodere.

Questa è una strada di periferia, abbastanza appartata, di quelle che non si conoscono e si devono cercare su Googlemaps pur essendo poi una parallela della più nota via di Torrenova. Qui il “portoghese” doveva incontrare quel qualcuno che poi ha premuto il grilletto, scaricando - sulla base dei bossoli rinvenuti - quasi per intero il caricatore. 


L’ALLARME
Diversi residenti, che abitano in quelle palazzine alte non più di tre piani e che in molti hanno costruito mattone dopo mattone, danno l’allarme ma se ne guardano bene dallo scendere in strada: «E che ce facevamo sparà addosso pure noi?», diceva ieri mattina un uomo affacciato alla finestra. «Ao non te inventà che ho visto qualcosa eh», dice prima di rientrare in casa e chiudere la finestra pure con 30 gradi centigradi che si sentono neanche fosse agosto. 
Ma torniamo a giovedì sera: il tentato omicidio si consuma quando il sole è già tramontato, la vittima viene mancata o, almeno, ha i riflessi pronti per riuscire a mettersi in salvo. Verrà sì, ferito, ma ad un mano e dai vetri dell’auto con cui poi proverà a fuggire che vanno in frantumi sotto il peso dei proiettili. Sul posto arrivano le volanti di polizia e gli agenti della Squadra Mobile che ricostruiscono quanto accaduto, trovando prova dei colpi esplosi e identificando la vittima. 


LA RICOSTRUZIONE
Nonostante una prima reticenza, il “portoghese” alla fine dice qualcosa e racconta di un appuntamento che era stato fissato dopo che, alcuni giorni fa, aveva discusso con un uomo. Al riguardo il pluripregiudicato non farà in maniera esplicita dei nomi e dei cognomi, racconterà di questo incontro - senza neanche chiarirne i motivi - e ripercorrerà quanto avvenuto non appena arrivato in via Atlante. Una volta incontratisi, l’interlocutore non si perde in chiacchiere ma estrae la pistola iniziando a sparare proprio come se avesse premeditato quell’omicidio poi sfumato per un soffio. A indagare sul caso e a portare avanti le ricerche è la Squadra Mobile che ieri sera è riuscita a fermare l’aggressore. Si tratta di un italiano di 27 anni: in attesa di convalida, è indiziato di tentato omicidio.

 
LE INDAGINI
L’ipotesi più probabile, considerati i precedenti del “portoghese”, ma anche quelli del suo aggressore, è che il regolamento dei conti sia nato per la droga. Di certo a Roma si torna a sparare in strada, ancora una volta in periferia. A fine agosto si consumò davanti ad un bar di Guidonia un episodio: dei ragazzi scesero da un’auto e iniziarono a sparare contro dei giovani che erano fuori dal locale. A febbraio, nel giorno di San Valentino, in mezzo ad una strada di Acilia, fu ucciso un uomo che stava andando a lavoro. Si chiamava Paolo Corelli e il suo assassino è ancora in libertà.
 

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