Leonardo Lamma, musica rock e palloncini per l'ultimo saluto a Leo: «Avevi tanta sete di vita»

I funerali nella chiesa Gran Madre di Dio a Ponte Milvio

Leonardo Lamma, musica rock e palloncini per l'ultimo saluto a Leo: «Avevi tanta sete di vita»
di Laura Larcan
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Giovedì 14 Aprile 2022, 08:35 - Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 16:20

La maglia della Roma sulle spalle di mamma Paola, il girotondo degli amici intorno alla bara, le note rock di Knock Knock on the Heaven's door dei GunsN Roses mentre una coreografia di palloncini volava in cielo col messaggio «Ciao Leo». Sono solo alcuni dei momenti che hanno scandito l'ultimo saluto a Leonardo Lamma, ieri pomeriggio, nella chiesa Gran Madre di Dio a Ponte Milvio. In tantissimi sono arrivati per i funerali del 19enne morto lo scorso giovedì 7 aprile su corso Francia perdendo il controllo della moto. Si stringono l'uno con l'altro, una processione di ragazzi, infinita, occhi lucidi, al di sopra delle mascherine, accarezzano il feretro adagiato su un tappeto di fiori.

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LA FOTOGRAFIA
Ancora uno sguardo al bel volto di Leo, sorridente e dolcissimo, i capelli morbidi, l'abbronzatura estiva, la camicia bianca che spicca nella foto incorniciata che mamma Paola ha voluto poggiare sulla bara. «Non è giusto che siamo qui oggi, che i genitori Paola e Stefano facciano un gesto contro natura, seppellire il proprio figlio», recita il parroco.

Gli amici, infiniti, affollano la chiesa, riempiono tutte le panche centrali. Un fiume di volti spenti vuoti attoniti. Molti restano in piedi o riempiono gli scalini degli altari laterali, lo sguardo vaga, cerca conforto nel compagno vicino. Chi in giacca, chi in t-shirt, orecchini, capelli lunghi, qualche tatuaggi, una legione di giovanissimi e bellissimi che piangono un dolore sconosciuto, improvviso. Entrano in parata anche i bersaglieri, in omaggio al papà Stefano. I berretti piumati sono una coreografia al lato dell'altare. Nell'omelia vengono ricordate le parole dello strazio dei genitori: «Al capitolo dolore abbiamo già dato tanto, perché ancora dolore. Perché Leo, la vita gli stava davanti e la sua sete di vivere era lì...». Continua ad arrivare gente. Parenti, amici, genitori degli amici, una comunità in lutto. In una staffetta dalla camera ardente allestita in mattinata all'ospedale Gemelli. Fuori, sul sagrato della chiesa, restano grappoli di persone che vogliono testimoniare la vicinanza alla famiglia. Un presidio di polizia controlla il flusso di gente, e gestisce il traffico. Presenzia anche Ornella Segnalini, l'assessora capitolina ai Lavori Pubblici. Arriva anche il papà di Gaia von Freymann, Edward. Le letture si susseguono. Si prega per una consolazione per mamma Paola, papà Stefano, per nonna Franca. Il momento più toccante arriva con i ricordi, le letture. «Angelo mio - prende la parola la mamma Paola Scaglioni - luce dei nostri occhi, anima mia, Cipillo come ti chiama papà, la nostra vita si è spenta, non abbiamo più ragione di essere. Ma siamo fieri di aver avuto un figlio come te. Vivace, ironico, intelligente, sempre sorridente, hai brillato di luce propria».

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I RICORDI
Intenso l'intervento di papà Stefano che ha incoraggiato gli amici. Si rivolge a loro: «Siate sempre voi stessi, proprio come faceva Leonardo, voi siete il futuro, se donerete, riceverete: ad ogni azione corrisponde una conseguenza. Assumetevi sempre le vostre responsabilità, Leo lo faceva sempre. Leo sarà per noi il nostro faro». Nel dolore riescono a trovare la forza di un sorriso, Stefano e Paola. E ancora i cugini, Erica e Alessio, altri amici, si passano il testimone dei ricordi: «gli scherzi, i tornei di padel, la passione per le moto, quel maledetto sorriso che non ti toglievi mai dalla faccia, i riccioli d'oro, il vuoto dentro che ci hai lasciato». Un lungo tenero emozionante abbraccio collettivo sul sagrato della chiesa ha accompagnato l'ultimo saluto al feretro diretto al cimitero di Prima Porta, dove sarà cremato.

 

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