Roma, spacciavano droga via app: fermati due giovani. Session, la chat degli stupefacenti: «Come ordinare un "pasto"»

Sulla chat gli stupefacenti avevano nomi di torte: «Era come ordinare un “pasto”»

Roma, spacciavano droga via app: fermati due giovani. Session, la chat degli stupefacenti: «Come ordinare un "pasto"»
di Camilla Mozzetti e Federica Pozzi
4 Minuti di Lettura
Sabato 25 Marzo 2023, 22:31

Su quella macchina ci è salito dopo aver concordato una consegna di hashish su un’applicazione di messaggistica. Non conosceva chi era alla guida né gli altri due uomini che erano nell’auto. Preso a Ponte Milvio è stato fatto scendere dopo alcune centinaia di metri, all’altezza di Corso Francia e lì è stato fermato dalla polizia che aveva assistito alla scena insospettendosi. Il ragazzo salito a bordo e poi sceso è stato trovato con 15 grammi di hashish e gli agenti non ci hanno messo molto a farlo parlare: «Me l’hanno venduta loro», avrebbe detto il ragazzo aggiungendo di non averli mai visti prima e che gli accordi per l’hashish erano stati presi attraverso un’applicazione di messaggistica istantanea. Questa volta il “luogo” del contatto è Session, una piattaforma di messaggistica, per l’appunto, con tanto di listino prezzi delle varie tipologie di hashish celate dietro a nomi di torte. 

LE PERQUISIZIONI
Dopo la perquisizione dell’acquirente gli agenti del commissariato Ponte Milvio sono passati ai tre dell’auto e le verifiche sono state estese nelle rispettive abitazioni dove tra munizioni, pistole, bilancini di precisione, materiale per il confezionamento della droga sembrava di essere finiti dentro un covo di mala. Per cui sono stati arrestati per spaccio e detenzione abusiva di armi. I protagonisti di questa vicenda sono: Stivan Ivanov, 20 anni, Alessio Sallustri, 23 anni, e Riccardo Belli, 18 anni. I primi due residenti a Pomezia, il terzo ad Ardea. Sono stati fermati nei pressi di Corso Francia, a Roma, dagli agenti di pattuglia del Distretto di Polizia di Ponte Milvio.

Gli operanti, dopo aver notato che i tre in macchina fossero indecisi sulla strada da prendere hanno deciso di seguirli e, arrivati all’altezza di Piazza Jacini, hanno notato un quarto ragazzo che saliva in macchina e scendeva poco dopo. A quel punto gli agenti sono intervenuti fermando i quattro che hanno confessato. Il primo è stato il giovane acquirente che ha consegnato agli operanti 15 grammi di hashish divisi in due bustine. Nel portafoglio di Ivanov, che ha confermato di aver preso contatti su Session con l’acquirente e ha spiegato come funziona il sistema, i 200 euro appena consegnati dal ragazzo. 

NUOVE FRONTIERE 
Il sistema dell’App Session consiste in questo: lo spacciatore paga 150 euro a settimana circa per essere inserito nella chat in cui l’acquirente di turno sceglie dal listino dei prodotti, celati dietro al nome di torte (in questo caso “Wedding cake”), e il primo venditore disponibile risponde e si accorda per il luogo della vendita che può avvenire anche a domicilio o per strada, come in questo caso. «Un po’ come Glovo», afferma Ivanov, nella cui abitazione sono stati rinvenuti oltre 200 grammi di hashish, due bilancini di precisione, una macchina per termosaldare le buste, 150 bustine per confezionare la droga e un lampeggiante blu simile a quelli in dotazione alle forze dell’ordine. Oltre a questo, sono state trovate nella sua abitazione più di 30 cartucce, due pistole scaccia cani e una pistola a salve, per cui si aprirà un altro procedimento. Tutti e tre hanno scelto il rito abbreviato. Ivanov, che ha materialmente consegnato la droga, è stato condannato a due anni, Sallustri, il proprietario dell’auto, a un anno e 4 mesi e Belli assolto, nonostante nella sua casa fosse stato ritrovato sotto al materasso un machete. Belli aveva mostrato un’indole aggressiva, con tanto di tatuaggi con le scritte “Acab” e “Fuck Police”.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA