Raggi, accuse a Mazzillo: «Da lui troppe pressioni sulle nomine dei cda»

Raggi, accuse a Mazzillo: «Da lui troppe pressioni sulle nomine dei cda»
di Simone Canettieri e Mauro Evangelisti
3 Minuti di Lettura
Venerdì 25 Agosto 2017, 08:16


Gira un appunto in Campidoglioche Virginia Raggi sta condividendo con il suo staff, i consiglieri pentastellati e gli assessori per spiegare l'addio di Andrea Mazzillo, ormai ex responsabile al Bilancio. Una serie di accuse: «Il pressing per nominare alcuni cda, alcuni collaboratori non proprio specchiati, le sparate sui giornali, contro Grillo, Casaleggio e Raggi». Infine, lo scontro su Atac, l'ultimo. La linea rigida di Mazzillo non era piaciuta alla sindaca, «ma io ho solo detto che andava rispettata la legge, quello era il mio compito, e comunque Virginia avrebbe potuto dirmi subito che voleva mandarmi via, ci siamo lasciati normalmente», racconta Mazzillo. Che continua: «Anzi: martedì sera, dopo una riunione su Atac alla quale avevano partecipato anche l'assessore Linda Meleo e il capogruppo Paolo Ferrara, eravamo rimasti soli pochi minuti, per verificare alcuni lavori svolti a Palazzo Senatorio. Bene, neanche in quel momento mi ha detto nulla. Non so davvero cosa dire, collaboro con lei da tre anni, anche da quando era all'opposizione, quanto meno dal punto di vista umano poteva comportarsi diversamente». Di fatto la Raggi ha cacciato mercoledì Mazzillo con le indiscrezioni sulle agenzie e un post di Facebook. «Mi ha fatto cercare dalla sua segretaria solo quando era già uscita la notizia su ilMessaggero.it, facendomi convocare. Non sono andato, che senso aveva ormai?». Da martedì sera, da quando la Raggi aveva deciso di cacciarlo ma non ha avuto la buona educazione per dirglielo, Andrea Mazzillo e la sindaca non si sono più visti e parlati.

LA DOPPIA VERSIONE
L'ex assessore ricostruisce le ultime ore: «Giovedì ho avuto un piccolo problema di salute, una otite, e ho dovuto fare un salto in ospedale. Durante la giornata, sono venuto al corrente della mia destituzione da un'agenzia di stampa uscita da Livorno. A chi mi cercava, rispondevo che non ne sapevo nulla. Quando tutto era già successo, mi ha cercato la segreteria della sindaca, su ilMessaggero.it era già scritto tutto, che senso ha che andassi da lei?». Ci sono i pagamenti degli stipendi di Atac, da pagare entro mercoledì.
«Io ho sollevato delle criticità, a un'azienda che sta in quelle condizioni, prima di fare degli anticipi di tesoreria sul contratto di settembre, bisogna chiedere almeno di dare delle giustificazioni. E capire se questa prassi sarà reiterata. È stato acquisita questa mia osservazione e il giorno dopo è successo ciò che è successo. Io seguivo solo la linea di legge, seguita anche dal ragioniere generale. Alla fine la comunicazione che chiedevo è arrivata. Eppure, mi ha voluto far fuori lo stesso. Non so perché».
Raggi dice che il suo ex assessore voleva privatizzare l'azienda dei trasporti e che era contrario al concordato. Lui, invece, sostiene che non sia così e che aveva già trovato una soluzione con Luigi Di Maio per un tavolo con tecnici e militanti del M5S. «Io rimangono nel Movimento», insiste Mazzillo. «La fiducia è finita», replica la sindaca.