Spelacchio, spunta la clausola salva-danni, ma resta la beffa

Spelacchio, spunta la clausola salva-danni, ma resta la beffa
di Lorenzo De Cicco
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Domenica 17 Dicembre 2017, 10:31 - Ultimo aggiornamento: 18 Dicembre, 17:34

Russia Today, la tv satellitare che da Mosca trasmette in tutto il mondo, lo ha simpaticamente ribattezzato «Toilet brush», cioè lo spazzolone per gabinetti. Nomignolo molto meno gentile del già poco lusinghiero Spelacchio brevettato dai romani sui social appena questo abete smunto è comparso nell'aiuola di piazza Venezia, alla vigilia dell'Immacolata.

Per la triste parabola di Spelacchio, o Spazzolone, a seconda dei gusti in fatto di onomastica, dopo gli spernacchi virtuali che hanno invaso le bacheche di qualsiasi applicazione o sito web - Facebook, Instagram, Twitter, Snapchat... - ora il Campidoglio potrebbe presentare il conto alla ditta che, alla modica cifra di 48mila euro - tre volte tanto rispetto a quanto sborsato l'anno passato - si è occupata di trasportare il fusto dai boschi della Val di Fiemme fino al cuore della Capitale. Più esattamente, citiamo testualmente dalle carte dell'appalto, del «trasporto, posa in opera, allestimento di un contenitore in legno e cemento armato nonché successiva della rimozione e smaltimento».

Non sarà un rimedio alla figuraccia a questo punto mondiale, se ne parlano pure a San Pietroburgo, ma quanto meno potrebbe rimpicciolire il danno economico per l'amministrazione di Roma. Il fatto è che, andando a spulciare le «condizioni particolari del contratto» sottoscritto dalla ditta (scelta a trattativa diretta), si scopre che il Comune a intervento concluso dovrà mettere nero su bianco una «valutazione di soddisfacimento» che tenga conto del «livello di qualità per l'esecuzione della prestazione». Letta così, sembra una formula un po' vaga, ma nel documento vengono fissati alcuni «parametri» piuttosto precisi. Il primo della lista obbliga il responsabile del procedimento a tenere conto proprio del «numero di reclami da parte dell'utenza». E trovarne, di reclami, non è certo un'impresa, basta farsi un giro su internet o chiedere un parere a chiunque capiti davanti alla scalinata del Vittoriano.

QUALITÀ E SANZIONI
Questo passaggio potrebbe essere cruciale perché, si legge sempre nelle condizioni del contratto, «le irregolarità riscontrate in relazione a uno o più dei suddetti parametri, potranno concorrere alla valutazione dei comportamenti dell'esecutore concretizzanti grave inadempimento e tali da compromettere la buona riuscita delle prestazioni contrattuali». Insomma, potrebbero scattare le «penali». Questo dicono le carte dell'appalto, anche se toccherà al Campidoglio prendere una decisione. Finora la maggioranza grillina, con la sindaca Raggi in testa, si è trincerata dietro a una difesa a oltranza dell'abete decadente, bello così, dicono, «semplice e raffinato», nonostante l'agonia ormai sotto gli occhi di tutti. Ma forse, in punta di cavillo, gli sberleffi per lo Spazzolone di piazza Venezia potrebbero convincere l'amministrazione a ridimensionare almeno la parcella da saldare.

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