L'AFFONDO
Seconda scena, Virginia Raggi esce da Palazzo Valentini e arriva in Campidoglio. Ad attenderla ci sono gli attivisti dei movimenti per la casa. Scatta la contestazione alla grillina. «Siamo tutti fragili, non abbiamo niente, i poveri sono tutti fragili. Vergogna». Si consuma così una frattura netta con un mondo, coccolato dall'estrema sinistra che un anno fa aveva guardato anche al M5S. «Dobbiamo dare priorità - spiega la sindaca, con il sottofondo di contestazione - a chi sta aspettando in graduatoria una casa da decenni e alle persone fragili, ossia agli anziani, i disabili e le mamme con bambini».
Per la pentastellata non ci deve essere alcuna «corsia preferenziale per chi occupa abusivamente». L'aiuto ai più fragili «è stato ripetutamente proposto e continuerà ad essere avanzato a tutte le persone che ne hanno diritto», è il Raggi pensiero. «Non dobbiamo scatenare guerre tra poveri». Ma per quanto riguarda l'emergenza abitativa «proseguiremo nel solco della legalità». La Regione, ovvero la guida Pd di Nicola Zingaretti, non ci sta a passare per chi spalleggia le occupazioni. La linea è: «Abbiamo inserito quel passaggio tenendo conto di un censimento che ci diede il Campidoglio sugli stabili occupati». Ovvero: lo rifacciano e siamo disponibili a cambiarla. Di fatto martedì Rosalba Castiglione e Fabio Refrigeri, assessori alla casa di Comune e Regione, si vedranno per modificare le convenzioni. E quindi per fare in modo che non vadano persi 40 milioni di euro. E domani c'è l'incontro tra Raggi e il ministro dell'Interno Minniti.
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