Scontri migranti a Roma, Viminale duro con il Comune: «Sapevate ma non avete agito»

Scontri migranti a Roma, Viminale duro con il Comune: «Sapevate ma non avete agito»
di Sara Menafra
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Venerdì 25 Agosto 2017, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 26 Agosto, 07:56

ROMA È il prefetto di Roma Paola Basilone a farsi portavoce dell'irritazione del governo, e in particolare del Viminale, per l'assenza del Campidoglio dalle gestione dei fatti di via Curtatone e piazza Indipendenza. Lo fa mentre si complimenta con le forze di polizia per uno sgombero della piazza, dice, «avvenuto in condizioni di sicurezza»: «La riuscita dell'operazione, con la sistemazione alloggiativa delle persone fragili, richiederà la pronta attuazione delle soluzioni condivise nella riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, svoltosi nella mattinata di ieri (due giorni fa ndr). A tal fine, il Prefetto richiama l'attenzione di tutte le istituzioni coinvolte sulla necessità di tenere fede agli impegni assunti». Non lo dice, ma il riferimento è appunto all'amministrazione capitolina, che nei mesi scorsi ha partecipato più volte ai comitati di ordine pubblico e sicurezza nel corso dei quali lo sgombero di via Curtatone era presentato come in cima alla lista di quelli prioritari. Nonostante le molteplici riunioni, sabato, quando gli agenti sono entrati in azione, nessuno sapeva con certezza dove sarebbero state accolte le famiglie «fragili» o i richiedenti asilo, le uniche due categorie che hanno automaticamente diritto all'alloggio.

Neppure i numeri erano chiari. In queste ore il Campidoglio fa sapere che palazzo Valentini non ha mai spiegato con chiarezza quante fossero le persone a rischio: «Nessuno ci aveva segnalato che all'interno del palazzo c'erano 37 bambini», ripetono. Di certo, dopo mesi di programmazione, neppure gli uffici comunali avevano raccolto maggiori informazioni e il piano di accoglienza era praticamente tutto da fare.

LO SGOMBERO PROGRAMMATO
Prefettura e Viminale respingono anche l'accusa di aver usato la forza in modo indiscriminato. Prima di tutto perché la decisione di sgomberare piazza Indipendenza ieri mattina all'alba è stata presa nel corso del comitato provinciale già due giorni fa, alla presenza anche dei funzionari del Comune. Mercoledì mattina, il prefetto Basilone aveva inviato alcune pattuglie del reparto mobile per un primo tentativo di dialogo con gli occupanti della piazza. Le circa cento persone rimaste a dormire nelle aiuole, oltre ai 107 «fragili» all'interno del palazzo, avrebbero però rifiutato di lasciare l'area. Secondo il prefetto, dietro quel rifiuto ci sono anche le pressioni dei «Movimenti di lotta per la casa».

Fatto sta che per il giorno dopo viene programmata l'azione di ordine pubblico: aspettare sarebbe peggio, è il ragionamento, troppo alto il rischio sanitario e che la situazione sfugga di mano. La scelta di usare gli idranti «è stata fatta proprio per evitare il contatto fisico tra agenti e occupanti della piazza», spiegano dal Viminale. A fine mattinata, Medici senza frontiere dice di aver curato 13 persone ferite, la maggior parte donne: «Abbiamo chiamato le ambulanze - racconta Francesco Di Donna - per cinque persone ferite. Non vi erano ambulanze sul posto al momento dei disordini».

PROCEDIMENTO DISCIPLINARE
«Non ci risultano feriti gravi tra gli occupanti» rispondono dal Dipartimento di Ps, e assicurano anche che non ci sarà nessuna tolleranza se dovessero emergere comportamenti violenti da parte degli agenti. Anzi, un funzionario ripreso mentre incita a «spaccare il braccio a chi prova a tirare qualcosa», è in corso di identificazione: nelle prossime ore verrà sottoposto a procedimento disciplinare. La questura ha anche sottolineato che dopo quell'intervento il reparto che guidava è stato ritirato dalla piazza.

 

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