La trattativa. In settimana, sindacati permettendo, riprenderà la trattativa in Campidoglio. Ma gli obiettivi fondamentali non sono aggirabili: gli ispettori del ministero dell’Economia hanno bocciato senza appello, dichiarandole «illegittime», le indennità extra dello stipendio non legate a effettivi incrementi di produttività. E così dovranno sparire voci fantasiose come la «manutenzione della divisa», la ricerca delle pratiche in ufficio (ribattezzata «attività di sportello») o la già ricordata «effettiva presenza in servizio», che fa passare il recarsi sul posto di lavoro quasi come fosse un optional, estraneo allo svolgimento della normale attività lavorativa.
Dall’indennità di rientro pomeridiano, fino alle voci che riguardano genericamente disagio e vigilanza: sono tanti i capitoli del salario accessorio destinati a essere semplicemente cassati con un tratto di penna. Una volta sfoltito questo ginepraio di bonus, fantasiosi quanto surreali, si passerà a individuare le nuove forme di integrazione allo stipendio, basate su merito e produttività, seguendo le indicazioni del Mef. Con una precisazione: i vigili urbani di livello base C1 hanno uno stipendio lordo inferiore a quello pubblicato nella tabella di ieri, riferito a un grado più alto.
Le novità. Tra le voci che saranno inserite c’è un bonus per le turnazioni che permetteranno ad alcuni uffici di restare aperti più a lungo distribuendo il personale in servizio su diverse fasce orarie. Questa voce, alla fine, potrebbe pesare per ben 240 euro.
Altro discorso per i dipendenti addetti a lavorare a contatto con il pubblico: per loro potrebbe essere previsto un extra sul salario da 30 euro mensili. Passando alla polizia municipale, è allo studio un incentivo per chi decide di tornare spontaneamente a lavorare per strada, lasciando i precedenti incarichi di natura amministrativa: una scelta che potrebbe essere compensata con 50 euro di bonus mensile.
Ma gran parte del nuovo salario accessorio sarà tarata sulla produttività: dei singoli lavoratori, ma anche di interi uffici. E i premi per i dirigenti si baseranno proprio sul raggiungimento di obiettivi prefissati. Discorso diverso per la mobilità: alla fine non saranno previsti trasferimenti di personale tra diversi dipartimenti, ma all’interno di ogni ufficio i lavoratori che vorranno ottenere quest’indennità si potranno rendere disponibili a svolgere anche mansioni differenti da quelle abituali. Tra le novità che saranno molto probabilmente inserite nel nuovo accordo c’è la valutazione del lavoro del singolo dipendente, che dovrà però essere ancorata a parametri il più possibile oggettivi, come le pratiche portate a buon fine o le assenze.
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