Roma, nuova vita in periferia per i sampietrini del Centro: andranno al Tiburtino e al Quadraro

Roma, nuova vita in periferia per i sampietrini del Centro: andranno al Tiburtino e al Quadraro
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 2 Agosto 2018, 08:54 - Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 19:11
IL CASO
Il sampietrino trasloca in periferia. Sbullonato dalla centralissima via Nazionale, dovrebbe essere accolto nella borgata del Quadraro; rimosso da via IV Novembre, al curvone prima di piazza Venezia e dell'altare della Patria, si accaserà tra i marciapiedi di Casal Bertone. Il piano sta prendendo forma in Campidoglio, dove la sindaca Virginia Raggi ha deciso di smantellare il blocchetto-simbolo di Roma dalle vie più trafficate del Centro, per piazzarlo nelle nuove aree pedonali che sbocceranno nelle periferie da riqualificare.

TROPPE BUCHE
Troppo pericoloso - e in fin dei conti anti-economico - tenerlo nel cuore dell'Urbe, dove ogni giorno sfrecciano torpedoni in sequenza e la manutenzione, già complicata col semplice asfalto, in certi tratti diventa un'impresa. Il sampietrino sopravviverà solo in poche, selezionatissime zone della città storica: lungo i Fori imperiali, che sono semi-pedonali, o a piazza Venezia dove l'appalto dei lavori è già incardinato. Per il resto dovrebbe essere smantellato, un po' per volta. Si partirà da via Nazionale e da via IV Novembre. Quando? Presto, entro l'anno.

SUI CAMION
I selci a quel punto saranno caricati sui camion e partirà il trasloco verso il Pigneto, Ostia Antica, il Quadraro e Casal Bertone; qualche ricollocazione avverrà anche nelle zone centrali, per esempio a Monti o a largo Agnesi. In tutti i casi, i sampietrini saranno ospitati nelle nuove «isole ambientali», come le chiamano in Campidoglio, spazi rigorosamente off-limits per le automobili, che verranno rimessi a nuovo nei prossimi mesi, con la tirata a lucido dei marciapiedi, il nuovo pavimento stradale, l'illuminazione potenziata. Sarà solo il primo step, pare di capire, perché l'amministrazione grillina chiederà a tutti e quindici i municipi di indicare una zona dove poter alloggiare i tradizionali blocchetti nei prossimi anni.

IL TAVOLO
Insomma, dopo l'annuncio di fine giugno, il progetto va avanti. Martedì, senza troppo clamore, a Palazzo Senatorio si è svolta una prima riunione informale sull'argomento. C'era la Raggi, il presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Massimo Sessa, il presidente del Consiglio superiore per i beni culturali, Giuliano Volpe insieme alla Soprintendenza speciale del Minstero, oltre al direttore generale per i servizi al territorio del Comune, Roberto Botta e al capo dei Lavori pubblici, Fabio Pacciani. Si è deciso di dare vita a un tavolo che, dopo un lavoro di analisi, dovrà trovare i luoghi in cui valorizzare «un manufatto espressione dell'identità della Capitale», come sottolineano dal Campidoglio, che ora potrà essere «adottato anche in nuove aree pedonali», garantendo allo stesso tempo «soluzioni per le strade a maggiore percorrenza a vantaggio della sicurezza dei romani».
 
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