Muraro, fiducia a tempo. Settembre nero per Atac

Muraro, fiducia a tempo. Settembre nero per Atac
di Simone Canettieri e Lorenzo De Cicco
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Martedì 9 Agosto 2016, 08:41 - Ultimo aggiornamento: 10 Agosto, 10:59

Rifiuti e trasporti. I due grandi mali della Capitale agitano il governo grillino. In principio è stata l'emergenza immondizia a tenere banco (e lo fa tuttora) adesso si aggiunge il nodo della mobilità, pronto a esplodere a settembre con il ritorno alla normalità dei romani. «A settembre sta per arrivare un temporale, ci sono i fulmini», ha scritto ieri Beppe Grillo sul suo blog. Ama e Atac, dunque. Ancora loro, le due partecipate (iper-indebitate) che erogano i servizi più importanti alla Capitale, con un esercito di 20mila dipendenti.

Sui rifiuti la strategia emersa dall'ennesimo summit in Campidoglio di ieri tra la sindaca Raggi, gli assessori Muraro e Minenna e due membri del mini direttorio (Perilli e Castaldi) è chiara: domani in consiglio «Virginia» attaccherà i partiti che per 20 anni «hanno distrutto» Ama, poi rilancerà con un nuovo piano di pulizia straordinaria. Il caso Muraro si cercherà di tenerlo «sullo sfondo» il più possibile. Raggi e i big del M5S sono per la «difesa a tempo». Cosa significa? Adesso l'assessora non si tocca. A settembre, se dovesse arrivarle un avviso di garanzia da parte della Procura, lo scenario cambierebbe di botto. E scatterebbe dopo un secondo «l'opportunità politica» e cioè il passo indietro per il bene del Movimento. Fino ad allora tutti uniti per non cedere un millimetro. Carla Ruocco, membro del direttorio, ieri ha postato un video su Facebook per denunciare che la situazione rifiuti «non è assolutamente emergenziale e questo dimostra quanto falsa sia l'informazione in Italia».

IL FRONTE
L'estate calda dei grillini in Campidoglio deve fare i conti anche con l'emergenza trasporti. Dai risvolti ancora più preoccupanti, forse, del caos rifiuti. L'Atac ha spedito una lettera a Palazzo Senatorio per dire che il 40% delle corse della prima linea della metro rischia di essere soppresso entro dicembre. Il motivo? I treni sono deteriorati. Serve urgentemente la manutenzione.
 
FONDI SPARITI
Il Campidoglio prima dell'estate aveva stanziato 18 milioni di euro. Ma quei fondi sono stati congelati a causa delle elezioni. E ora non ci sono più. Anche l'assestamento di bilancio varato dai Cinque stelle a fine luglio non li ha previsti. Perché il Comune era convinto di poter attivare un nuovo prestito con le banche, nonostante la municipalizzata del Tpl sia già indebitata per oltre 1,3 miliardi. Un macigno che ha costretto gli istituti di credito ad accendere il semaforo rosso. E ora la giunta sta studiando una manovra d'emergenza, da approvare in tutta fretta, per trovare quelle risorse e far partire i cantieri.

I lavori, hanno scritto i vertici della partecipata, devono iniziare «entro Ferragosto». Altrimenti non c'è il tempo per rimettere in sesto la metro A per metà settembre, quando riapriranno scuole e uffici. E si rischia il tracollo.
Per gli autobus «la situazione è drammatica», ha detto ieri il presidente della Commissione comunale Trasporti, il grillino Enrico Stefano. Nella Capitale stanno circolando appena 600 mezzi al giorno. Gli altri 1.300 rimangono in rimessa. Sia per la riduzione estiva, sia per l'epidemia di guasti che si è registrata nelle ultime settimane. Aria condizionata rotta, pneumatici logori, frizioni che partono per colpa delle buche. Guasti veri (i bus sono molto vecchi, hanno oltre 10 anni di media, i tram addirittura più di 30 anni) ma anche sospetti. Tanto che una commissione d'inchiesta di Atac ha parlato di un possibile «boicottaggio» per danneggiare i vertici dell'azienda, colpevoli di avere messo fine al business dei sindacati nelle mense aziendali (4 milioni di euro l'anno).

IL BLITZ
La giunta pentastellata promette di «trovare le risorse per garantire le corse a settembre». Per il momento si va avanti a colpi di «blitz»: l'assessore ai Trasporti, Linda Meleo, ex ricercatrice di un'università telematica, ha voluto emulare il sopralluogo che la sua collega Muraro (senza troppa fortuna, visto quello che è successo poi) aveva fatto nella sede di Ama, e ieri si è presentata nel deposito dei bus di Tor Sapienza. Trovando decine di autisti fermi «perché i mezzi erano in riparazione». Quanti? 30 sui 100 autobus che avrebbero dovuto essere in servizio. Mentre la rimessa conta oltre 300 veicoli.

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