Campidoglio: rimpasto, grandi manovre per sostituire la Morgante

Campidoglio: rimpasto, grandi manovre per sostituire la Morgante
di Fabio Rossi
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Mercoledì 4 Dicembre 2013, 09:06 - Ultimo aggiornamento: 09:07
Una manovra nella manovra: 430 milioni di euro - provenienti in gran parte da crediti dell’Atac girati alla gestione commissariale del debito capitolino - entreranno nel maxi emendamento al bilancio 2013 , che sarà licenziato tra oggi e domani dalla giunta, per poi passare in commissione Bilancio (dove subirà un ulteriore ritocco) e approdare all’esame dell’assemblea capitolina. Dove avrà anche il non trascurabile effetto di far decadere decine di migliaia di emendamenti presentati dall’opposizione. Le cifre sono ancora ballerine, sintomo della concitazione di questi giorni e dei rapporti ancora non idilliaci tra giunta e maggioranza, ma il percorso è ormai stabilito. Un percorso propedeutico al prossimo rimpasto di giunta, con i consiglieri di maggioranza, in particolare i democrat, che puntano alla sostituzione dell’assessore al bilancio.



I capitoli La parte principale del maxi emendamento arriva dalle norme inserite dal governo nel cosiddetto decreto salva Roma. In particolare, il Campidoglio girerà circa 400 milioni di debiti che ha nei confronti dell’Atac alla gestione commissariale del debito pregresso. Potendo così dare una boccata d’ossigeno alle principali aziende capitoline con i conti in profondo rosso: in primis la stessa Atac; ma anche l’Ama, dove ieri è andata deserta l’assemblea dei soci convocata per rinnovare i vertici dell’azienda, decapitata più di un mese fa con le dimissioni in blocco del cda. La seconda tranche, una trentina di milioni stornati da altri capitoli di spesa, sarà dedicata a rafforzare alcuni dipartimenti, dalle politiche sociali all’ambiente, in forte sofferenza. Pochi spiccioli - tra i 600 mila e il milione di euro - andranno infine ai Municipi, nonostante i ripetuti allarmi lanciati dalle ex circoscrizioni.



La manovra d'aula In commissione, sotto forma di sub emendamento, potrebbero essere aggiunti anche fondi per la protezione civile e il decoro urbano, richiesti dall’opposizione. Uno dei principali ostacoli alla chiusura del maxi emendamento è dato proprio dall’ostilità dell’assessore al bilancio, Daniela Morgante, alle richieste che vengono dalla maggioranza, Pd in testa, che con alcune misure vorrebbe andare incontro alle richieste della minoranza, tentando così di ammorbidire l’atteggiamento di un’opposizione che ha una doppia carta da giocarsi: l’ostruzionismo in aula e, dopo il prevedibile taglio radicale degli ordini del giorno presentati, eventuali ricorsi alla giustizia amministrativa. Con la strada del sub emendamento in commissione consiliare, quindi, si supererebbe la contrarierà della Morgante, aggiungendo le misure richieste soltanto dopo che la giunta avrà terminato il suo lavoro.



La maggioranza Ieri si sono susseguiti gli incontri tra sindaco, esponenti della giunta e rappresentati dei gruppi consiliari del centrosinistra, per trovare definitivamente la quadra. Oltre alle richieste del Pd si segnalano i maldipancia di Sel per la scarsa attenzione che sarebbe assegnata alle richieste dei Municipi. Dietro queste tensioni si celano anche le grandi manovre del prossimo rimpasto di giunta. Nella maggioranza, ma anche all’interno dell’esecutivo, è sempre più ampio il fronte schierato per un cambio della guardia all’assessorato al bilancio, anche se la Morgante continuerebbe a riscuotere la fiducia del sindaco. Una cosa è certa: il Pd, con la regia del segretario romano Lionello Cosentino, punta ad avere una più forte rappresentanza in giunta.
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