Rifiuti, Galletti frena: «I numeri non tornano, il piano non è credibile»

Rifiuti, Galletti frena: «I numeri non tornano, il piano non è credibile»
di Fabio Rossi
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Martedì 30 Maggio 2017, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 08:11
Il piano del Campidoglio per uscire stabilmente dall'emergenza rifiuti è troppo «virtuoso per essere contestualmente credibile». Le distanze tra Palazzo Senatorio e il ministero dell'Ambiente restano notevoli, anche dopo l'incontro di ieri tra Virginia Raggi e Gian Luca Galletti. Sul tavolo c'era la situazione della Capitale, città periodicamente a rischio emergenza, e i piani del Campidoglio a 5 Stelle per cambiare rotta, puntando sulla riduzione dell'immondizia e sull'incremento della raccolta differenziata, con un inflessibile no a nuove discariche, anche di servizio, e termovalorizzatori. Un progetto che non convince il ministro, che sul tema è sempre stato chiaro: Roma deve darsi un sistema integrato di smaltimento dei rifiuti, quale esso sia, che rispetti il principio di prossimità fissato dalla legge, ossia l'obbligo di chiudere il ciclo nello stesso posto dove i rifiuti vengono creati.
L'ITER
La sindaca ostenta sicurezza: «Siamo soddisfatti - dice al termine dell'incontro - Ci siamo dati appuntamento a un nuovo tavolo con la Regione, per lavorare al piano rifiuti di portata regionale, che speriamo si approvi quanto prima». Ma Galletti frena decisamente: «Mi sembra un piano molto virtuoso per essere contestualmente credibile - commenta il responsabile dell'Ambiente del Governo Gentiloni - Poi se ci convinceranno che questa virtuosità è supportata da dati tecnici importanti ben venga. Io oggi qualche perplessità ce l'ho». Il ministro snocciola i suoi dubbi: parla del progetto del Comune di continuare a portare i rifiuti all'estero solo fino al 2018 e poi aggiunge: «I target che hanno sulla differenziata e sulla prevenzione dei rifiuti sono più virtuosi di quelli individuati dalla direttiva dell'Unione europea e vengono colti 9 anni prima - spiega - Io credo davvero che questi dati vadano verificati con molta attenzione. Voglio vederci chiaro su come si intenda raggiungere obiettivi così performanti in così poco tempo. Detto questo ci sono altri numeri che non tornano, e che approfondiremo nel tavolo tecnico».
I DUBBI
Galletti fa degli esempi: «Dicono che ridurranno i rifiuti del 13 per cento entro il 2021 quando la direttiva europea che ha un target molto performante fissa il 10 per cento entro il 2030 - ricorda il ministro - Se mi dici che arrivi al 70 per cento di differenziata entro il 2021 io non posso che essere contento, ma la direttiva Ue fissa al 2030 il raggiungimento del 65 per cento. È vero che ci sono Comuni molto virtuosi che stanno facendo bene ma Roma ha una sua complessità e non è un piccolo paese di provincia». La richiesta del Campidoglio, illustrata dall'assessore all'ambiente Pinuccia Montanari, è di un aiuto economico sostanzioso da parte di Palazzo Chigi sul fronte della differenziata. Montanari dice che i tre nuovi impianti per l'organico previsti a Roma potrebbero essere realizzati in tempi brevi. «Il governo dovrebbe aiutarci e sostenere la differenziata con fondi adeguati - conclude - ma stiamo ancora aspettando i 20 milioni che ci devono». L'opposizione capitolina attacca: «La realtà è che i 5 Stelle brancolano nel buio, mentre Roma è invasa dall'immondizia - dicono Fabrizio Ghera e Andrea De Priamo (Fdi-An) - La raccolta differenziata è rimasta ferma al palo, attestandosi al risultato raggiunto sotto la presidenza Benvenuti quando, a fine 2013, l'azienda arrivò a toccare il 40 per cento».