Campidoglio, Raineri: la Corte dei conti certifica infondatezza parere Anac. L'Autorià: nessuna censura, solo parere tecnico

Campidoglio, Raineri: la Corte dei conti certifica infondatezza parere Anac. L'Autorià: nessuna censura, solo parere tecnico
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Mercoledì 1 Febbraio 2017, 18:23 - Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 10:42
«Sono molto lieta per la pronuncia della Corte dei Conti, ma non sono affatto stupita. Mi aveva invece molto stupito, a suo tempo, il parere dell'Anac che sanciva la illegittimità della mia nomina e che ora il giudizio della Corte dei Conti ha definitivamente travolto, non senza sottolinearne la manifesta infondatezza e la intrinseca erroneità». Così l'ex capo di gabinetto del Campidoglio Carla Raineri, in merito al parere della magistratura contabile che, hanno reso noto alcuni quotidiani, «era stata nominata con la giusta procedura».

«Forse è stata colpa della fretta - ha aggiunto Raineri - con cui l'Anac ha reso il parere. Certo che se il presidente Cantone mi avesse sentita in contraddittorio, come sarebbe stato opportuno per la mia qualità di magistrato e necessario per quella di controinteressata, avrebbe evitato una così deplorevole censura».

Raineri si dimise dopo uno scontro con Raffaele Marra, il capo del personale e già vice capo di gabinetto del Comune di Roma, arrestato nelle scorse settimane. Alle dimissioni di Raineri seguirono quelle dell'allora assessore al commercio Marcello Minenna. 

Il parere che l'Anticorruzione stese sull'inquadramento di Raineri era «meramente tecnico», non prevedeva un contraddittorio ed è stato assunto da un'Authority che «svolge valutazioni prettamente giuridiche», ha poi precisato l'Anac facendo notare innanzitutto che sul parere relativo all'inquadramento di Carla Raineri come capo di gabinetto c'è stato, come di consueto, un'istruttoria da parte degli uffici. Alla quale è seguita - anche in questo caso, come sempre - una valutazione collegiale del Consiglio dell'Anac, che ne rivendica la legittimità. Per l'Autorità non c'è quindi alcuna «manifesta infondatezza», «intrinseca erroneità» né «deplorevole censura», come afferma la diretta interessata, dal momento che le posizioni interpretative non sono univoche al riguardo: per il conferimento dell'incarico il Campidoglio non ha applicato sempre la stessa procedura (ed è proprio questo il motivo alla
base del quesito posto all'Anac) e su casi analoghi la giurisprudenza non è univoca. 

L'Anac, in un parere consultivo meramente tecnico, si è limitata a valutare come errato l'inquadramento stabilito dal Campidoglio, indicando una possibile alternativa (il ricorso all'articolo 90 del Tuel, peraltro meno oneroso per le casse comunali). In circostanze del genere non è previsto un contraddittorio, riguardando la vicenda l'applicazione di norme. Pertanto una eventuale audizione della dottoressa Raineri, viene fatto notare, non avrebbe modificato l'esito del parere che, se accolto in un provvedimento del sindaco (che tuttavia non è nemmeno mai stato emesso), avrebbe potuto essere impugnato di fronte alla giustizia amministrativa.

La dottoressa Raineri, al contrario, ha deciso di dimettersi per ragioni alle quali l'Autorità è e intende mantenersi estranea. Sulla base di tali premesse, si osserva all'Anac, è evidente che la personalizzazione della vicenda effettuata da tempo dalla Raineri, che oggi in una dichiarazione alla stampa ha accusato il presidente Cantone di «scorrettezza», è fuori luogo. Non solo per la collegialità dell'organismo ma perché l'Autorità anticorruzione, nella sua azione di supporto alla Pa, svolge valutazioni prettamente giuridiche. Come ha affermato ieri lo stesso Cantone ospite di «Otto e mezzo»: «Siamo stati accusati a distanza di due mesi di cose opposte: una volta di voler
favorire la Raggi, un'altra di volerla accusare (per il caso Marra, ndr). Credo che questa sia la prova migliore che tutto questo non si sia verificato e della nostra assoluta indipendenza. La nostra funzione è indicare quale dovrebbe
essere l'interpretazione di certe norme e lo facciamo senza nessun tipo di calcolo politico». 


 
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