Raggi sarà convocata dai pm dopo le feste: «Cimici, lo staff sapeva»

Raggi sarà convocata dai pm dopo le feste: «Cimici, lo staff sapeva»
di Cristiana Mangani
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Venerdì 6 Gennaio 2017, 11:57 - Ultimo aggiornamento: 14:19

ROMA Verrà interrogata subito dopo le feste di fine anno, forse proprio il 9 gennaio. Ma non sarà nella semplice veste di testimone, perché quasi certamente la procura contesterà a Virginia Raggi il reato di abuso d'ufficio. L'inchiesta sulle nomine in Campidoglio, avviata già da qualche tempo, infatti, si è arricchita di un nuovo documento che sembra pesare particolarmente sulla posizione della sindaca: è il parere espresso dall'Anac riguardo alla nomina di Renato Marra a responsabile dell'ufficio turismo del Campidoglio. Un incarico assegnato mentre il fratello Raffaele era a capo del Dipartimento organizzazione e risorse umane di Roma Capitale, ma soprattutto avallato in pieno dal primo cittadino che si è assunta la paternità della scelta e della decisione finale e ha finito con il contraddire se stessa.

LA CONVOCAZIONE
Quegli atti firmati da Raffaele Cantone sono stati inviati al procuratore aggiunto Paolo Ielo e al sostituto Francesco Dall'Olio, che ora sarebbero intenzionati a sentire la sindaca. Intanto lei si mostra tranquilla e si dice disponibile a presentarsi a piazzale Clodio. «Se mi chiamano, sono pronta ad andare in Procura», ha dichiarato uscendo dalla messa al Ceis di Don Picchi. Sono tante le cose che i magistrati potrebbero voler sapere dal primo cittadino. Innanzitutto il perché di scelte cosí contrastate e irregolari dal punto di vista tecnico e formale. Regolamenti non rispettati, leggi violate, difesa strenua e perdente del suo ex braccio destro Raffaele Marra, al quale deve probabilmente parecchi favori, uno in particolare: averla messa al corrente del fatto che la procura stava indagando sul Campidoglio per storie recenti. E che negli uffici interessati dalle indagini, gli investigatori avevano collocato cimici e microspie.

LE INTERCETTAZIONI
Il sospetto di chi indaga - infatti - è che qualcuno possa aver avvertito l'ex vice capo di gabinetto che erano in corso intercettazioni ambientali, e che lui a quel punto lo abbia riferito alla Raggi. La conferma indiretta arriva dalle precauzioni che la stessa sindaca ha adottato in qualche circostanza, come quella di andare a parlare sul tetto del Comune con il fidatissimo Romeo, per evitare ascolti che forse avrebbero potuto creare qualche imbarazzo.
Ma non è tutto, perché i pm potrebbero decidere di contestarle anche il reato di falso ideologico. E le ragioni sono nella condotta tenuta riguardo alla nomina di Renato Marra, ed evidenziata dall'Anac. Raggi è caduta in una palese contraddizione. Da una parte, infatti, ci sono le dichiarazioni in cui dice di aver fatto tutto da sola riguardo all'incarico di responsabile dell'ufficio turismo, e di averlo fatto, «in totale autonomia», mentre Raffaele Marra avrebbe dato solo «mera pedissequa esecuzione delle determinazioni da me assunte». Dall'altra c'è l'ordinanza con cui è stato conferito l'incarico che fa esplicito riferimento alla «istruttoria svolta dalle strutture competenti ai sensi della disciplina vigente». Quindi un'istruttoria c'è stata. La sindaca non ha fatto tutto da sola. Anzi: «Si deve ritenere - ha concluso l'Anticorruzione - che l'atto di nomina sia stato accompagnato da una attività istruttoria, svolta in particolare dall'ufficio organizzazione e risorse umane di Roma Capitale diretto da Raffaele Marra». Ed è qui che l'ipotesi di falso ideologico potrebbe insinuarsi.