Raggi e Romeo, la relazione pericolosa e gli incontri sul tetto

Raggi e Romeo, la relazione pericolosa e gli incontri sul tetto
di Simone Canettieri
3 Minuti di Lettura
Sabato 4 Febbraio 2017, 09:08
Galeotto fu un tavolo. Ma niente lume di candela né bollicine, tra Virginia e Salvatore. Correva l'anno 2013: il tavolo in questione era quello del M5S, sul bilancio. Materia masticata da Romeo, veloce funzionario del dipartimento Partecipate, su cui Raggi e gli altri consiglieri grillini iniziavano ad allenarsi. Poi quello che la sindaca chiama «amicizia e stima reciproca» e che l'ex capo della segreteria non vuole che gli altri facciano arrivare ad amorevoli conclusioni («altrimenti querelo») diventa un rapporto particolare. Simbiotico. Pieno di segreti. Romeo e Virginia, sempre insieme. Legati da affetto e complicità.

Il M5S non è un convento di educande e le vipere iniziano a spargere gossip che nemmeno sui rotocalchi che si trovano dal parrucchiere. In campagna elettorale la coppia diventa fissa. È Romeo che tiene i rapporti con tutti (anche con il «capo» Raffaele Marra). Raggi si affida a lui per qualsiasi cosa. La sera del confronto Sky in Campidoglio con il dem Roberto Giachetti, la candidata grillina minaccia di far saltare il faccia a faccia se la sicurezza non farà passare «Salvatore» dietro le quinte. La tensione è tanta, la richiesta è così forte che mette in imbarazzo un po' tutti. Passi. Poi arriva la sbornia elettorale e la festa. In Campidoglio, le voci si rincorrono. Il Raggio magico mette radici.

Romeo è più di un segretario politico: gli viene fatto un regalo niente male come lo stipendio triplicato. È l'unico che non bussa, e colui che le tiene la mano (politicamente) davanti ai primi marosi che scoppiano fin da subito. Nottate passate insieme a cercare di uscire dalle varie crisi. «Io tutelo Virginia». «Io credo alla mia sindaca». Salvatore è presente, sempre, anche fisicamente. Nelle occasioni ufficiali, spunta in bella mostra, con le cravatte sgargianti dal nodo grosso. Tra lei e De Vito a Cracovia nel viaggio della memoria, tra lei e la giunta quando si inaugura il presepe in Campidoglio. Uniti sempre. Immortalati anche sul tetto a scambiarsi indicibili segreti, «visto che nel palazzo sapevamo delle cimici dal secondo giorno». Ma cosa si diranno? In Comune si esercitano nel gossip con frequenza quasi giornaliera. Le malelingue grilline tagliano e cuciono con perfidia. I problemi sono altri, ed è Raffaele Marra a conquistare un altro posto nel cuore del «Raggio magico».

L'ADDIO
Sembra un gesto di amore politico più verso Virginia che nei confronti del M5S quando Romeo decide (o meglio gli impongono) di lasciare la segreteria a seguito dell'arresto di Marra. «Ma ci siamo sentiti per Natale, le ho fatto gli auguri per Capodanno», dirà lui commentando la storia politica spezzata sul più bello in maniera così brusca. Una tutela continua piena di affetto. Anche a distanza. Scoppiata la bufera della polizza, i vertici del M5S fanno trapelare questa giustificazione dietro al regalo a sorpresa: è un amore non corrisposto. Quindi è uno spasimante? Addirittura? Lui nega e respinge. L'ultima puntata va aggiornata a ieri. Dopo la scoperta «sconvolgente», Raggi non l'ha chiamato. Era arrabbiata e sconvolta. Sono stati gli avvocati a telefonargli. Come nelle peggiori storie che finiscono.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA