Il processo alla Raggi: «Fu Marra
a proporre la nomina del fratello»

Il processo alla Raggi: «Fu Marra a proporre la nomina del fratello»
di Michela Allegri
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Mercoledì 25 Luglio 2018, 07:37

A poche ore dalla chiusura dell'interpello, in una riunione a cui la sindaca Virginia Raggi non era presente, Raffaele Marra, ex braccio destro della prima cittadina, fece il nome del fratello maggiore Renato, suggerendolo come candidato alla direzione del dipartimento Turismo del Comune di Roma. Era il 26 ottobre 2016, nell'ufficio dell'ex vicecapo di Gabinetto c'erano l'ex assessore al Turismo, Adriano Meloni, il suo capo staff Leonardo Costanzo e Antonio De Santis, delegato al Personale. È emerso nel corso della quarta udienza del processo a carico della prima cittadina, dove tutti e tre sono stati sentiti come testimoni. La Raggi è imputata per falso in atto pubblico proprio in relazione a quella nomina - la sentenza è prevista in novembre - per avere dichiarato alla responsabile Anticorruzione del Comune di avere deciso quella promozione in autonomia, e che Raffaele Marra si era limitato ad eseguire le sue direttive.
LA RIUNIONE
In realtà, incalzati dalle domande del pm Francesco Dall'Olio e del giudice, i testi hanno sottolineato che era stato proprio Marra junior a proporre la nomina del fratello, suggerendo all'assessore Meloni di telefonargli «per comunicargli la notizia» - cioè la sua candidatura - a pochi minuti dalla scadenza del termine per la presentazione delle domande. Circostanza che costa all'ex braccio destro della Raggi l'accusa di abuso d'ufficio. «Durante quell'incontro Marra ci parlò, tra le possibili candidature, anche del fratello - ha detto Meloni, che dallo scorso maggio si è dimesso ed è tornato a dirigere la sua azienda a Milano - mi chiese di chiamarlo dopo avere incassato la mia disponibilità alla candidatura. Ci incontrammo a circa un'ora dalla scadenza dei termini. Conoscevo Renato come persona capace e dinamica, anche se mi sembrava strano all'inizio che un vigile venisse al Turismo. Lo chiamai per dirgli che lo avrei inserito tra i candidati. Non parlammo del suo stipendio». Era stato proprio il trattamento economico riservato a Renato a fare infuriare la Raggi, che ieri era presente in aula. «Quando la notizia è uscita sui giornali mi ha chiamato infuriata - ha raccontato De Santis - Mi chiese se sapevo che Renato avrebbe avuto un aumento. Chiamai Raffaele, che mi rispose che la sindaca sapeva tutto, anche perché le aveva mostrato il brogliaccio con i nomi dei dirigenti in lizza per le nomine. Quel brogliaccio non conteneva la retribuzione, ma trattandosi di nomine la cosa poteva essere implicita. Escludo però che la sindaca conoscesse gli stipendi dei dirigenti». Anche Costanzo ha ricordato la riunione del 26 ottobre: «Raffaele buttò lì il nome del fratello: Volendo c'è anche Renato per la Direzione Turismo. Lo conoscevamo già per averci lavorato. Meloni lo chiamò, perché Raffaele gli disse: Dagli tu la bella notizia. Erano le 17,40 e l'interpello chiudeva alle 18». Costanzo ha aggiunto anche un commento sulla gestione capitolina: «La competenza non è mai presa in considerazione nell'interpello del Campidoglio. Si fanno le rotazioni, nei diversi settori, e uno passa magari dai Lavori pubblici al Bilancio senza avere competenze specifiche. Ma servono mesi per capire come funziona un singolo settore e il risultato è che la macchina amministrativa resta ferma. Ho sempre lavorato nel privato, dove competenza e merito nella trasparenza portano alle nomine». Sia lui che Meloni hanno ricordato come dopo l'esplosione del caso la nomina di Marra senior fosse stata revocata - «non è più stato sostituito» - e che, nonostante le richieste dell'assessore, la sindaca avesse deciso di non confermare la dirigente capitolina Silvana Sari: «Ci sembrava di essere poco presi in considerazione», ha aggiunto Costanzo.
LA DIFESA
«Dall'udienza è emerso che Marra si sarebbe limitato a fare il nome del fratello, in una riunione riservata della quale la sindaca non è stata informata - ha dichiarato l'avvocato Pierfrancesco Bruno, che difende la Raggi - nessuno le ha riferito nemmeno la segnalazione fatta da Raffaele Marra. Quando ha comunicato all'Anac che Marra si era occupato solo della fase istruttoria relativa alle nomine, quindi, non ha dichiarato nulla di falso». Per difendersi davanti ai giudici, la Raggi dovrà aspettare fine ottobre: la sua audizione è prevista il 25 o il 26 del mese.
Michela Allegri

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