Raggi, risiko nomine: subito il capo dei vigili ma resta la grana Ragioneria

Raggi, risiko nomine: subito il capo dei vigili ma resta la grana Ragioneria
di Simone Canettieri
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Lunedì 7 Novembre 2016, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 10:35
Dal nostro inviato

CRACOVIA - Subito il capo dei vigili, poi quello dell'Avvocatura. Ma il vero nodo rimane il responsabile della Ragioneria: Stefano Fermante è scaduto come il resto degli altri dirigenti apicali e non dell'amministrazione, ma ora è quasi indispensabile per chiudere il bilancio di previsione, di per sé già abbastanza complicato per via del piatto che piange. E quindi trattative in corso, braccio di ferro perenne sul responsabile tecnico dei conti romani. Anche se in trasferta a Cracovia per il Viaggio della Memoria, Virginia Raggi e il suo staff provano a chiudere la partita della macrostruttura, che tante polemiche sta sollevando ormai da giorni. E non solo per il ruolo centrale di Raffaele Marra, il fedelissimo della grillina, destinato a rimanere a capo del Personale o, in subordine, al Dipartimento del commercio. «Appena rientrerà nella Capitale, Virginia firmerà le prime ordinanze», assicurano dal cerchio magico della prima cittadina sull'asse Italia-Polonia.
Il giorno buono, stando a quanto trapelava ieri, dovrebbe esser mercoledì. Fra 48 ore quindi partirà la rotazione dei dirigenti dell'amministrazione (163 potenzialmente coinvolti) che al momento sono fermi e paralizzano la macchina. Sarà questo il passaggio finale, prima del contestato interpello già oggetto di annunciati ricorsi al Giudice del lavoro.

LE NOVITÀ
Cosa è destinata è cambiare? Nei municipi la rotazione sarà quasi totale: tutti quelli governati dal M5S (12 su 15, il X, Ostia, è commissariato per mafia) avranno un nuovo direttore. Gli unici che non vedranno avvicendamenti sono il I e II, a trazione Pd. La trattativa in piedi in queste ore è però sulla macchina amministrativa centrale. Fino a ieri i dipartimenti interessati dal cambiamo tutto erano solo quattro: Sport, Commercio, Patrimonio e Sociale. Tra soluzioni interne e posizioni scelte da fuori con dirigenti in comando. Marra, ormai pietra dello scandalo nel M5S, è destinato a rimanere al Personale, dopo aver guidato tutte queste operazioni. Anche se il pressing per rimuoverlo da lì, per molto solo una speranziella, continuerà fino alla fine.
Discorso diverso per le nomine apicali, anche queste scadute lo scorso 31 ottobre. Fermante, già dimissionario, vorrebbe lasciare la Ragioneria per passare in Regione. Le polemiche della scorse settimane non hanno aiutato, ma in questo momento è indispensabile, ammettono dal Raggio magico, per Andrea Mazzillo, assessore al Bilancio. Tanto che per lui potrebbe profilarsi una proroga fino al 31 dicembre. Discorso diverso per l'Avvocatura. Anche da Cracovia arrivano notizie abbastanza nette: Rodolfo Murra sarà sostituito in settimana. In pole c'è Andrea Magnanelli, già responsabile dell'ufficio legale del Comune ai tempi di Gianni Alemanno ( quando Marra era all'Emergenza abitativa).

LA SITUAZIONE
L'avvocato da tempo si è riposizionato: ha anche pubblicato su Twitter un selfie con la sindaca Raggi. Che vuole coprire in settimana anche la pedina del capo dei vigili urbani. La selezione è nelle mani di Enrico Stefano, consigliere esperto nonché presidente della commissione Trasporti per molti l'assessore ombra alla Mobilità.
La conferma di Diego Porta data per probabile fino alla settimana scorsa ora è di nuovo in bilico. Anche qui si sceglierà, in teoria, tra una rosa di una decina di vigili che si sono proposti attraverso la tecnica dell'interpello. La soluzione sarà interna, assicurano da radio-Comune, ma la scelta ben ponderata. C'è chi spinge per Carlo Buttarelli, già sulla tolda di comando con Marino per poi lasciare in polemica, e Mario De Sclavis, proveniente dal gruppo di Monteverde. Raggi vuole accelerare, assicurano si suoi. In questo scenario, il capo di gabinetto viene derubricato a «non priorità». Prima di questa casella ce ne sono chiudere altre, altrimenti, come ammette un pentastellato, «non riusciamo a sbloccare la situazione». Questione di priorità, appunto.