Raggi e Jean Todt in Campidoglio per la sicurezza delle strade: «Troppe vittime»

Raggi e Jean Todt in Campidoglio per la sicurezza delle strade: «Troppe vittime»
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Venerdì 3 Marzo 2017, 12:08 - Ultimo aggiornamento: 22:01

«La strada non è solo delle macchine: la strada è dei pedoni, è dei ciclisti e dei bambini, la strada è di tutti e ognuno deve avere una sua corsia, un posto dedicato, e tutti devono poter convivere senza assistere ogni giorno a un bollettino di guerra impressionante, fatto di numeri atroci. Le azioni che ci impegniamo a portare avanti devono avere un riscontro effettivo in termini numerici. Questa Assemblea si è data come obiettivo la drastica riduzione delle vittime dei sinistri già nelle linee programmatiche e questo è uno dei primi grandi passi che stiamo facendo». Così in Aula Giulio Cesare la sindaca di Roma Virginia Raggi intervenuta dopo l'approvazione all'unanimità della mozione inerente alla ricezione della Giornata mondiale della memoria per le vittime della strada e che viene celebrata annualmente la terza domenica di novembre.

 

«Già in Giunta abbiamo approvato il potenziamento e l'ampliamento delle competenze della consulta cittadina della sicurezza stradale che già esiste ma che vogliamo potenziare. Una decisione che adesso sottoponiamo alla discussione e all'approvazione di questa Assemblea. L'ampliamento delle competenze di questa Consulta riguarda in particolar mondo i temi della sostenibilità, dell'inclusività e dell'accessibilità urbana e porterà a una conseguente ridenominazione della stessa che diventerà Consulta cittadina sulla sicurezza stradale, mobilità dolce e sostenibilità. Già in questo nome si esprime un concetto nuovo, ossia la sicurezza che riguarda tutti gli aspetti della mobilità e che consenta a tutti di vivere la strada in modo consapevole e sicuro», ha aggiunto Raggi.

«Roma sta osservando una preoccupante crescita di morti». Lo ha detto Jean Todt, inviato Onu per la sicurezza stradale durante la riunione dell'Assemblea Capitolina sul tema. Todt ha rilevato che in tre anni «siamo passati dai 140 morti del 2013 ai 154 del 2014, ai 173 del 2015. Ma questa è più di una questione di numeri. A differenza di molte altre malattie, il vaccino ce l'abbiamo: sicurezza, rispetto delle leggi, infrastrutture e veicoli più sicuri, educazione dei giovani, assistenza dopo gli incidenti».

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