Raggi, un giudice per ripartire: Tropiano capo di Gabinetto in Campidoglio

Raggi, un giudice per ripartire: Tropiano capo di Gabinetto in Campidoglio
di Simone Canettieri
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Giovedì 13 Settembre 2018, 08:41 - Ultimo aggiornamento: 14 Settembre, 08:54
In Campidoglio scherzano così: «Questa volta è fatta: lo abbiamo preso, è tesserato, sta già facendo le visite mediche». In effetti il colpo è da chiusura del calciomercato per Virginia Raggi: dopo due anni di assenza il Comune di Roma avrà un capo di gabinetto. E cioè un regista giuridico di tutti gli atti. Si tratta del romano Filippo Maria Tropiano, giudice amministrativo ora in servizio negli uffici del Tar di Reggio Calabria. Quando in Comune dicono che sta facendo le «visite mediche» significa che sono state attivate tutte le procedure affinché l'operazione (per lui è previsto un contratto articolo 110) vada in porto. Grande lavorìo dunque su entrambi i fronti: è stato attivato l'ufficio del personale di Palazzo Senatorio e il giudice avrebbe fatto scattare tutte le mosse per ottenere l'aspettativa.
Per Virginia Raggi si tratta in un certo senso di un passaggio storico: il titolare di questo ruolo manca dal 1° settembre 2016. Gli appassionati della materia si ricorderanno senza dubbio il nome di Carla Raineri, il giudice di Milano che, dopo due mesi di giunta M5S nella Capitale, si dimise in polemica con Raggi per via dello strapotere che stava assumendo tal Raffaele Marra. All'epoca - sono passati due anni ma sembrano venti - l'allora capo di gabinetto si portò dietro altre dimissioni, stile grappolo (l'assessore al Bilancio Marcello Minenna, i vertici delle società municipalizzate). Bene, da quel giorno la poltrona che scotta è rimasta vuota e vacante.
IL VALZER
Anzi, è stata dapprima ricoperta nel ruolo di vice da Marra (poi spedito al Personale prima dell'arresto e fino ai giorni nostri) e fino a oggi è stata retta da un'altra Virginia, che di cognome fa Proverbio, dirigente amministrativa interna di lungo corso. Adesso sembrerebbe arrivato il momento della svolta - anche se tra i corridoi del Comune la cautela è massima fino alla firma decisiva - e il periodo non è affatto casuale.
Il nuovo capo di gabinetto, dopo una caccia faticosa fatta di rinunce e depistaggi, prenderà servizio a fine mese. A pochissime settimane cioè dalla sentenza in appello che ha riconosciuto l'associazione mafiosa nell'inchiesta sul Mondo di Mezzo. E per la grillina sarà una risposta a chi la critica per la situazione di stallo in cui versa la macchina amministrativa della Capitale, e a cascata la città. Una paralisi che passa dai servizi essenziali fino appunto alle gare pubbliche che non partono. Dal verde alle buche.
Per Raggi sarà importante portare a casa questo risultato anche perché sarà una risposta anche interna. È inutile ricordare la scadenza che l'attende tra poco: il processo. Che nasce proprio da una serie di atti - legati alla nomina del fratello di Raffaele Marra, Renato - interni del Campidoglio. Errori abbastanza evitabili, forse, «se fosse stata all'epoca ben consigliata» Ma, come diceva il Maestro Manzi, non è mai troppo tardi. Almeno così si augurano dalle parti del nuovo Raggio magico.
 
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