Raggi avvia la fase due, mezza giunta a rischio: «Rimpasto in 10 giorni»

Raggi avvia la fase due, mezza giunta a rischio: «Rimpasto in 10 giorni»
di Lorenzo De Cicco
3 Minuti di Lettura
Domenica 11 Novembre 2018, 09:39 - Ultimo aggiornamento: 09:41
Rinfrancata dalla sentenza di assoluzione, che la tiene salda al timone della giunta di Roma, Virginia Raggi può tentare forse, ora, quello che non le è riuscito appena conquistato lo scranno più alto del Campidoglio, due anni e mezzo fa. Può mettere mano, cioè, in piena libertà alla squadra di governo dell'Urbe, senza che i vertici nazionali del M5S, ormai su tutt'altre poltrone affaccendati, mettano becco nel risiko comunale. Ecco allora la «fase 2» che la sindaca sbrigliata dal fardello giudiziario del Marra gate può innescare fin da subito. I tempi? Dieci giorni, due settimane al massimo.

Raggi assolta: «Ora si corre, solo chi non fa non sbaglia»

Raggi assolta, «Se va bene lei, meglio per noi». E il M5S rilancia la fase due

Non sarà un'operazione di piccolo cabotaggio, ma un cambio di passo «largo», azzarda qualche fedelissimo, spiegando che a questo punto non avrebbe senso cambiare uno o due assessori e stop. Meglio pensare in grande, all'altezza delle sfide (e dei problemi) che ora, senza alibi e col governo amico, tocca affrontare per forza di cose, da qui al 2021.
Si partirà allora, in questo sforzo di rilancio, dalle grandi emergenze sin qui non risolte. A cominciare dai rifiuti, dai sacchetti che tracimano dai bidoni e si sparpagliano sui marciapiedi, impedendo a tanti romani di camminare «a testa alta», come invece ha rivendicato ieri la sindaca su Twitter, subito dopo il verdetto del Tribunale. È in bilico Pinuccia Montanari, l'assessora all'Ambiente. È amica di Beppe Grillo e questa finora è stata la sua polizza, dicono in molti, per restare in Campidoglio nonostante l'insostenibile crisi della monnezza. Ma ora che Raggi è più solida, può deciderne il rimpiazzo.
 


BILANCIO IN SETTIMANA
Montanari va di pari passo con Lorenzo Bagnacani, cioè l'amministratore delegato e presidente dell'Ama, la società dei rifiuti che forse, dopo mesi di rinvii, la settimana prossima dovrebbe votare il bilancio, permettendo alla giunta di approvare il consolidato e sbloccare le assunzioni.
Rischia, molto, Flavia Marzano, assessora alla Semplificazione che paga il caos all'Anagrafe, dove l'attesa per rinnovare una carta d'identità è arrivata a 3-4 mesi, più di una crociera intorno al mondo. Traballa la poltrona di Margherita Gatta, ex impiegata Inarcassa promossa un anno fa assessora ai lavori pubblici. A parte la trovata dell'«asfalto magico», che non si sa bene che fine abbia fatto, la situazione delle strade è quella che vedono tutti.
Potrebbe uscire ridimensionata Laura Baldassarre, tenendo la delega alle Politiche sociali e cedendo quella alla Scuola. Nel toto-nomi delle ultime ore è finita anche Rosalba Castiglione, assessora alla Casa e al Patrimonio, che però ha il merito di avere avviato la lotta a Scroccopoli, versione grillina dello scandalo affitti negli immobili del Comune.

I consiglieri pentastellati, che ieri si sono riversati in massa nel famoso ufficio con vista Fori della sindaca, hanno già cominciato il pressing. Qualcuno spera di entrare in giunta, mandando in soffitta (come è stato fatto a Torino) il tabù che impedisce agli eletti in Assemblea di diventare assessori. «Ben vengano nuovi innesti, Virginia ha sempre detto che gli assessori sono contratti a termine, prima viene il programma», ragionava ieri fuori dal Tribunale Andrea Coia, presidente della Commissione Commercio e big dell'Aula Giulio Cesare. «Se vuole cambiare, daremo il nostro supporto», diceva Donatella Iorio, a capo dell'Urbanistica.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA