Parmitano e Kyenge premiati in Campidoglio: «Esempi di coraggio»

Luca Parmitano
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Martedì 27 Maggio 2014, 13:46 - Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 16:44

Si svolta a Roma, nella prestigiosa cornice della sala della Protomoteca del Campidoglio, la sesta edizione del “Premio Marcello Sgarlata” in collaborazione con il Rotary Club Roma Olgiata. L’Aretusa è dedicata al politico siracusano, docente di materie giuridiche, economiche, Presidente della Provincia di Siracusa, Deputato, Sottosegretario al Turismo, Spettacolo e Sport del IV Governo Andreotti, ed è sempre rivolta all’insegna del “coraggio”.

Sono stati premiati l’astronauta siciliano Luca Parmitano, Maggiore dell’Aereonautica, che con la missione Volare è stato il primo astronauta italiano impegnato in attività extraveicolari, che con il suo spirito di abnegazione e valore, ha dato tanta gloria al nostro Paese.

Un'altra onorificenza è stata attribuita al professor Luigi Gentilini, medico chirurgo, specializzato in ginecologia, oncologia, ostetricia, ma soprattutto fondatore dell’Associazione MED E MED Onlus e protagonista di ben 10 importanti missioni umanitarie nel cuore dell’ Africa.

Premiata anche Cécile Kyenge, per la tenacia con cui porta avanti un progetto osteggiato irrazionalmente da pochi, ma condiviso da moltissimi, per dare una vita migliore a chi è stato costretto a lasciare il proprio paese.

Altri riconoscimenti sono stati conferiti a Gabriella Ferlazzo Natoli di Medici Senza Frontiere, specializzata in malattie infettive, attualmente impegnata in Guinea per l’emergenza Ebola, rappresentata dal dott. Stefano Zannini, direttore Supporto Operazioni MSF. Ad Annalisa Buffa, Ricercatrice, designata dal CNR, direttore dell'IMATI CNR, (Istituto di Matematica Applicata e Tecnologie Informatiche) di Pavia, che ha ritirato il premio con il Dott. Marco Conti, direttore dell’Istituto per le Tecnologie della Costruzione del CNR.

rande emozione ha suscitato la consegna dell’Aretusa al Presidente della Lega Pesca Ettore Ianì, per il “coraggio ed altruismo”, profuso dai pescatori siciliani nel soccorrere povera gente in fuga dal loro paese, i quali ci ricordano, che aldilà delle leggi, esiste la carità cristiana e la solidarietà.

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