Caso Marino-Papa, il vescovo al finto Renzi: si è imbucato, l'ha fatto infuriare

Caso Marino-Papa, il vescovo al finto Renzi: si è imbucato, l'ha fatto infuriare
di Simone Canettieri e Fabio Rossi
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 30 Settembre 2015, 09:43 - Ultimo aggiornamento: 20:21

Sarà pure uno scherzo da prete, ma ha l'effetto di un macigno nello stagno. E apre ufficialmente scenari «problematici» per il Giubileo alle porte. Ignazio Marino? «Certo che si è imbucato. Il sindaco è una brava persona. Però nessuno lo ha invitato. Io con lui parlai una volta, mesi fa. Su questa storia il Papa era furibondo». E' un rientro a casa non proprio all'insegna dell'ecumenismo per l'inquilino del Campidoglio. Ad aprire un altro fronte di polemiche ci pensa monsignor Vincenzo Paglia, «il ministro» della Famiglia della Santa Sede.

L'alto prelato è caduto nel tranello della trasmissione La Zanzara, su Radio 24: raggiunto dalla telefonata di un finto Matteo Renzi, ha parlato con poca diplomazia della vicenda Marino-Bergoglio.

Aprendo così un fronte molto caldo, a poco più di due mesi dall'apertura della Porta Santa. Chiede l'imitatore del premier, con perfetto accento toscano: in vista del Giubileo c'è fiducia in Marino? «È questo il problema secondo me - risponde, secco, monsignor Paglia - Lui quando stava lì ha insistito per vederlo e questo ha fatto scocciare il Papa.

Probabilmente Marino aveva qualcosa da farsi perdonare a Filadelfia, poi sta cercando in ogni modo un appoggio, ma con il nostro non funziona. Però indubbiamente questo mette un bel freno al rapporto». Il finto Renzi si offre di intervenire con Bergoglio, Paglia lo blocca: «Lui non lo dirà mai. Però certo ha fatto una figura proprio da bischero. Poi con la fascia da sindaco, unico là in prima fila».

Frasi che riaccendono una polemica che nelle intenzioni della Santa Sede era già da considerarsi chiusa. Frasi di segno opposto, peraltro, rispetto a quanto detto poche ore prima dal direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi: «Il giornalista doveva verificare prima quanto stava chiedendo - ha spiegato il portavoce del Pontefice - Il Papa ha risposto per quel che sapeva. Il sindaco dopo quanto uscito sui giornali ha chiarito».

IL CAOS

Ieri il Campidoglio ha fornito l'ennesima versione, la terza in una settimana, sulla missione di Marino negli Usa. La delegazione capitolina - sindaco, addetta stampa, responsabile del cerimoniale e una dirigente - è stata invitata dalla Temple University, dove il sindaco chirurgo ha tenuto il discorso inaugurale dell'anno accademico, lo scorso anno affidato ad Al Gore. La spesa del viaggio, dicono ora dal Comune, è stata per metà a carico dell'ateneo americano. Il resto no. Al contrario di quanto aveva dichiarato il primo cittadino («Non ci sarà nessun costo per i romani»). Chiariti, forse, questi aspetti non secondari il ritorno a casa del sindaco è stato a dir poco movimentato. A mezzogiorno, prima uscita ufficiale all'auditorium: nella ressa un fotografo che collabora con Il Messaggero ha avuto la peggio, cadendo a terra. Nel pomeriggio, ancora polemiche a Ostia, dove un gruppo misto di contestatori (CasaPound e alcune mamme di ragazzi disabili) hanno accolto l'arrivo del chirurgo dem a suon di «buffone, vattene». Intanto, l'opposizione non molla. Il M5S ha chiesto il rendiconto delle spese sostenute negli Usa, il centrodestra non molla. Nel Pd sale l'imbarazzo. Il senatore renziano Nicola Latorre critica l'ennesimo viaggio oltreoceano.

L'ANNO SANTO

Ma il vero cruccio di tutti, tra il Nazareno e Palazzo Chigi, riguarda la gestione del Giubileo. I rapporti tra il sindaco e la Santa Sede («Rischiamo che vada a tutte le iniziative il vice Causi»). Fatti non secondari a cui si sommano i problemi tecnici che angustiano il prefetto Franco Gabrielli: trasporti e mobilità. Tanto che il tutor del Campidoglio si è lasciato un sfuggire un eloquente «basta farci del male». Il centrodestra continua a chiedere le dimissioni di Marino. E in molti riusano una frase che il sindaco disse a questo giornale lo scorso giugno: «Io lasciare? Se a chiedermi questa riflessione fosse papa Francesco, mi fermerei a pensare seriamente alle mie azioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA