Ballottaggio a Ostia, Giuliana Di Pillo (M5S): «Parlo ai cittadini, con le mani libere»

Ballottaggio a Ostia, Giuliana Di Pillo (M5S): «Parlo ai cittadini, con le mani libere»
di Simone Canettieri e Fabio Rossi
6 Minuti di Lettura
Venerdì 17 Novembre 2017, 08:33 - Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 08:09

Giuliana Di Pillo, pagherà la strategia del M5S con noi c'è il bene, di là con la destra, con Monica Picca, ci sono gli Spada, Casapound e i clan?
«L'unica strategia del M5S è quella di parlare ai cittadini e di amministrare per loro conto e nel loro esclusivo interesse e questo lo possiamo fare solo grazie al fatto che abbiamo le mani libere. Se poi i nostri avversari al ballottaggio, si fanno foto con la famiglia Spada, o non condannano i numerosi episodi di roghi dolosi dei cassonetti o l'endorsement di Roberto Spada a Casapound, non è certo colpa nostra»

Ma pensa davvero che ci sia una differenza quasi antropologica tra il M5S e gli altri? La recente cronaca in giro per l'Italia decide il contrario.
«La differenza è che da noi chi sbaglia viene posto immediatamente fuori, senza attendere il terzo grado di giudizio, gli altri invece gli affidano incarichi. La responsabilità etica e politica per noi viene prima ed è a prescindere da quella giudiziaria. Poi, la vera differenza la fa il programma. C' è chi è credibile e chi no».

Cosa dice agli astenuti del primo turno?
«Noi abbiamo lanciato la campagna adotta un astenuto: affinché tutti coloro che si sentono delusi dalla malapolitica e dal malaffare tornino ad esercitare un loro diritto, ma anche un loro dovere. Altrimenti non possiamo lamentarci».

Il M5S ha perso migliaia di voti rispetto alle comunali del 2016.
«Si continuano a paragonare elezioni diverse. Una cosa è il Campidoglio e il sindaco di Roma, un'altra cosa sono quelle municipali. Contesto territoriale e aspetti mediatici sono ben diversi. Però li abbiamo raddoppiati rispetto al 2013».

Lei ha condotto una campagna elettorale facendosi forza degli investimenti del Comune sul X municipio. Non è una strategia da vecchia politica?
«Questa affermazione non è veritiera. Il Campidoglio e la sindaca stanno facendo una cosa a cui i romani non erano più abituati: programmare. La mia campagna l'ho condotto in mezzo alla gente. La vecchia politica pensa solo al proprio tornaconto».

Finora quanti e quali assessori ha presentato? Avere una squadra pronta prima del voto è essenziale al contrario di quanto accadde a Raggi?
«Ho presentato l'assessore ad Ambiente e Territorio, Alessandro Ieva, l'assessore a Scuola e Politiche Sociali, Germana Paoletti e l'Assessore al Bilancio e Fondi Europei, Paola Zanichelli. Io non mi permetto di commentare le scelte che riguardano la Giunta Raggi. La mia sfidante non lo può fare: è sostenuta da 5 partiti».

E' disposta, in caso di vittoria, a concedere una presidenza, magari legata al sociale, a Don Franco De Donno?
«Noi non abbiamo mai fatto accordi con nessuno. E non parliamo di poltrone, ma solo di buone proposte utili per il nostro territorio. Come ad esempio la manifestazione lanciata dal movimento di De Donno, alla quale abbiamo aderito».

Peserà l'assenza di Grillo alla chiusura della campagna elettorale non sarebbe stato importante per motivare il suo elettorato?
«Beppe non ha mai fatto mancare la sua vicinanza. Da tempo ha espresso la volontà che camminassimo con le nostre gambe, lo stiamo facendo»

Il ministro Minniti ha assicurato che l'attenzione non si abbasserà dopo il voto, ma lei da presidente quale iniziative concrete ha in mente di prendere?
«L'aumento degli effettivi del corpo di polizia municipale e videocamere di sorveglianza nei punti più delicati. Il lavoro va portato avanti andando con le scuole».

Quale messaggio manda ai clan?
«Nessun messaggio. Noi, a differenza degli esponenti del centro destra, con gli Spada non ci parliamo, non ci chattiamo su Facebook, né tantomeno ci facciamo foto con loro».


L'INTERVISTA A MONICA PICCA (CENTRODESTRA)

Monica Picca, le vicende Spada e Casapound rischiano di penalizzarla?
«Non mi riguardano, io ho fatto la mia corsa, ho incontrato tantissime persone, associazioni, comitati ed operatori. Sono stata in mezzo alla gente, ci ho messo la faccia, sono andata casa per casa a spiegare cosa farò da presidente del Municipio X ed ho riscontrato grande entusiasmo. Il rischio, semmai, è che ad essere penalizzati potrebbero essere i cittadini che forse avrebbero voluto sapere di più su programmi e contenuti ma la Di Pillo mi teme ed ha preferito fuggire dai confronti pubblici».

Ma è spuntata una sua foto con un componente della famiglia Spada.
«Eravamo all'Anfass, un'associazione che si occupa di disabili, non è che chiedo il casellario giudiziale e i carichi pendenti a chi vuole farsi una foto con me. Guardi, gira in rete una foto del grillino Di Maio con il fratello di un boss della camorra, allora secondo i 5 Stelle anche il vicepresidente della Camera è camorrista? Tengo a confermare che non ho nulla a che vedere con la famiglia Spada e ribadisco che chiunque faccia dichiarazioni pubbliche accostando la mia persona al clan Spada sarà querelato per diffamazione. Fratelli d'Italia ad Ostia non ha mai preso voti dagli Spada e nemmeno li vuole, a differenza dei grillini che hanno endorsement dal clan più famoso del Municipio X».

Cosa dice agli astenuti?
«Due anni di commissariamento hanno devastato questo territorio, vasto e complesso, ma soprattutto straordinario e rappresentato da persone perbene che lavorano e pagano le tasse. Domenica prossima è l'occasione per i cittadini di riappropriarsi del Municipio X».

Chiederà i voti agli elettori del Pd, in nome del nemico comune?
«Pensi che solo qualche giorno fa mi chiedevano la stessa cosa sui voti di Cpi, poi sono uscite indiscrezioni circa un appoggio nei miei confronti da parte della lista di Bozzi. Ora lei mi chiede del Pd. Credo che tutto questo stia a significa che, in un certo senso, la mia candidatura polarizza e raccoglie tutti quegli elettori che dopo 17 mesi si sono accorti dell'immobilismo e dell'incapacità dei grillini in Campidoglio. Io mi rivolgo a loro, come ho sempre fatto, non guardo chi ho a fianco ma solo chi ho davanti quindi i cittadini».

In molti, sul suo fronte, chiedono un voto contro la Raggi. Non teme che ci possa essere ancora un giudizio negativo sull'ultima amministrazione di centrodestra?
«Il voto di domenica prossima sancirà l'avviso di sfratto alla Raggi, il dilettantismo del sindaco e della sua giunta ritengo siano stati ben percepiti ad Ostia. Il resto, poi, l'ha fatto l'impresentabilità dell'ex delegata Di Pillo. Giudizi negativi sull'amministrazione di centrodestra? Guardi, peggio dei 5 Stelle e in così poco tempo non credo nessuno sia arrivato a tanto».

Questo risultato conterà sugli equilibri del centrodestra romano?
«La mia candidatura non è calata dall'alto, ma condivisa con tutto il centrodestra, che ringrazio per la fiducia, e le liste che mi sostengono. Un laboratorio vincente che dopo la vittoria in Sicilia credo possa declinarsi non solo ad Ostia ma anche in vista delle Regionali e delle Politiche».

Quali iniziative ha in mente per zone complicate come piazza Gasparri?
«Legalità e sicurezza sono al primo posto della mia agenda di governo, pertanto nominerò un assessore alla legalità e contestualmente chiederò al sindaco di intervenire presso il prefetto per potenziare le forze dell'ordine sul Municipio X. Contestualmente mi attiverò per il poliziotto di quartiere e per l'incremento di presidi di vigilanza e controllo del territorio».

 

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