Municipi, un anno di paralisi: le delibere M5S sono solo 85

Municipi, un anno di paralisi: le delibere M5S sono solo 85
di Camilla Mozzetti e Fabio Rossi
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Lunedì 3 Luglio 2017, 08:03 - Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 02:43
In politica si dice che un buon amministratore non debba mai esser giudicato soltanto per il numero e dunque per la quantità di atti e ordinanze che produce. Che non è questo l'unico strumento per promuovere o bocciare l'operato di un consigliere o di un assessore. Ma a distanza di un anno dalla vittoria in Campidoglio e in altri 12 dei 15 Municipi di Roma del Movimento cinque stelle, le cifre sulla produttività di giunte e consigli delle ex circoscrizioni non sono particolarmente lusinghiere. Se non altro, per il fatto che la stragrande maggioranza dei consiglieri municipali ha beneficiato di tutti i gettoni di presenza consentiti (26 al mese) e gli assessori delle giunte territoriali hanno incassato con regolarità gli assegni per il ruolo ricoperto. La somma è fissa eppure per nulla trascurabile: nei primi sei mesi del 2017 i consigli municipali sono costati alle casse di palazzo Senatorio più di un milione di euro. Stesso importo - circa un milione 200 mila euro - è stato invece speso dall'amministrazione capitolina per coprire i costi delle giunte.

GLI ATTI
Se il conto lo estendiamo anche al 2016, almeno nella parte che riguarda l'attuale consiliatura (dagli inizi di luglio in poi) la somma complessiva - tra gettoni erogati ai consiglieri e stipendi incassati dagli assessori si superano i due milioni e mezzo di euro. In sostanza, la macchina amministrativa dei 14 Municipi di Roma (esclusa Ostia) è costata in un anno più di cinque milioni di euro. Per produrre quali risultati? Le performance raggiunte dalle singole giunte municipali non hanno dato risultati brillanti, al contrario. Il I e il II Municipio hanno approvato in tutto 70 delibere: 62 quello guidato dalla dem Sabrina Alfonsi e 8 da quello presieduto dalla collega di partito Francesca Del Bello. Quante sono state, invece, le delibere licenziate dalle squadre dei grillini? Nei restanti 12 Municipi il numero totale di atti ammonta a 85, che portano il totale a quota 155. Il peggiore è stato l'VIII Municipio, quello di Garbatella, rimasto orfano di presidente e commissariato dal Campidoglio dopo il dietrofront di Paolo Pace che ha abbandonato i grillini, planando poi nelle fila di Fratelli d'Italia. La giunta di Pace fino, nel frattempo, ha approvato una sola delibera: per far questo la squadra degli assessori ha incassato tra il 2016 e il 2017 144.264 euro. Non migliore il lavoro del V Municipio, dove la giunta del grillino Giovanni Boccuzzi ha licenziato appena 2 provvedimenti. Anche in questo caso assessori e presidente sono stati pagati dal Campidoglio con regolarità, per un importo complessivo che supera i 180 mila euro, nel corso del primo anno di governo. Sotto la soglia della sufficienza chiaramente solo per il numero di atti prodotti, discussi e approvati - anche le giunte del XIII Municipio (3 delibere e assegni per altri 180 mila euro), il IX (4 delibere e più di 120 mila euro di stipendi), l'XI e XII Municipio con 5 atti ciascuno e rimborsi totali per quasi 200 mila euro il primo e di circa 170 mila euro il secondo.
LE ASSEMBLEE
Tiepidi anche i risultati ottenuti dai consigli municipali. I singoli parlamentini di Roma, compresi il I e il II a guida Pd, hanno prodotto in media non più di 30 delibere. Il migliore, in termini numerici, è stato il VII Municipio, zona Appio-Tuscolano, con 51 atti. Il peggiore, il Municipio XI (Magliana-Portuense): appena 13 delibere approvate in consiglio. Il problema però è che più del 50 per cento degli atti votati nei singoli consigli municipali riguarda espressioni di parere su proposte di delibere capitoline, dunque presentante da consiglieri dell'aula Giulio Cesare, e un'altra buona parte è relativa all'approvazione delle linee guida e programmatiche dei presidenti e le composizioni delle commissioni municipali.
 
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