Ballottaggio a Ostia, Monica Picca (centrodestra): «No ai voti dei clan, io ci metto la faccia»

Ballottaggio a Ostia, Monica Picca (centrodestra): «No ai voti dei clan, io ci metto la faccia»
di Fabio Rossi
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Venerdì 17 Novembre 2017, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 08:55
Monica Picca, le vicende Spada e Casapound rischiano di penalizzarla?
«Non mi riguardano, io ho fatto la mia corsa, ho incontrato tantissime persone, associazioni, comitati ed operatori. Sono stata in mezzo alla gente, ci ho messo la faccia, sono andata casa per casa a spiegare cosa farò da presidente del Municipio X ed ho riscontrato grande entusiasmo. Il rischio, semmai, è che ad essere penalizzati potrebbero essere i cittadini che forse avrebbero voluto sapere di più su programmi e contenuti ma la Di Pillo mi teme ed ha preferito fuggire dai confronti pubblici».

Ma è spuntata una sua foto con un componente della famiglia Spada.
«Eravamo all'Anfass, un'associazione che si occupa di disabili, non è che chiedo il casellario giudiziale e i carichi pendenti a chi vuole farsi una foto con me. Guardi, gira in rete una foto del grillino Di Maio con il fratello di un boss della camorra, allora secondo i 5 Stelle anche il vicepresidente della Camera è camorrista? Tengo a confermare che non ho nulla a che vedere con la famiglia Spada e ribadisco che chiunque faccia dichiarazioni pubbliche accostando la mia persona al clan Spada sarà querelato per diffamazione. Fratelli d'Italia ad Ostia non ha mai preso voti dagli Spada e nemmeno li vuole, a differenza dei grillini che hanno endorsement dal clan più famoso del Municipio X».

Cosa dice agli astenuti?
«Due anni di commissariamento hanno devastato questo territorio, vasto e complesso, ma soprattutto straordinario e rappresentato da persone perbene che lavorano e pagano le tasse. Domenica prossima è l'occasione per i cittadini di riappropriarsi del Municipio X».

Chiederà i voti agli elettori del Pd, in nome del nemico comune?
«Pensi che solo qualche giorno fa mi chiedevano la stessa cosa sui voti di Cpi, poi sono uscite indiscrezioni circa un appoggio nei miei confronti da parte della lista di Bozzi. Ora lei mi chiede del Pd. Credo che tutto questo stia a significa che, in un certo senso, la mia candidatura polarizza e raccoglie tutti quegli elettori che dopo 17 mesi si sono accorti dell'immobilismo e dell'incapacità dei grillini in Campidoglio. Io mi rivolgo a loro, come ho sempre fatto, non guardo chi ho a fianco ma solo chi ho davanti quindi i cittadini».

In molti, sul suo fronte, chiedono un voto contro la Raggi. Non teme che ci possa essere ancora un giudizio negativo sull'ultima amministrazione di centrodestra?
«Il voto di domenica prossima sancirà l'avviso di sfratto alla Raggi, il dilettantismo del sindaco e della sua giunta ritengo siano stati ben percepiti ad Ostia. Il resto, poi, l'ha fatto l'impresentabilità dell'ex delegata Di Pillo. Giudizi negativi sull'amministrazione di centrodestra? Guardi, peggio dei 5 Stelle e in così poco tempo non credo nessuno sia arrivato a tanto».

Questo risultato conterà sugli equilibri del centrodestra romano?
«La mia candidatura non è calata dall'alto, ma condivisa con tutto il centrodestra, che ringrazio per la fiducia, e le liste che mi sostengono. Un laboratorio vincente che dopo la vittoria in Sicilia credo possa declinarsi non solo ad Ostia ma anche in vista delle Regionali e delle Politiche».

Quali iniziative ha in mente per zone complicate come piazza Gasparri?
«Legalità e sicurezza sono al primo posto della mia agenda di governo, pertanto nominerò un assessore alla legalità e contestualmente chiederò al sindaco di intervenire presso il prefetto per potenziare le forze dell'ordine sul Municipio X. Contestualmente mi attiverò per il poliziotto di quartiere e per l'incremento di presidi di vigilanza e controllo del territorio».
 
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