Colomban: «Sono da sempre indipendentista, appoggiavo Zaia e ho apprezzato Renzi»

Colomban: «Sono da sempre indipendentista, appoggiavo Zaia e ho apprezzato Renzi»
di Mauro Evangelisti
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Sabato 1 Ottobre 2016, 07:57
ROMA Trevigiano, anzi di Conegliano, rivendica la secessione («sono da sempre indipendentista veneto) e ammette di non sapere quante siano le linee della metro nella Capitale; candidato a sostegno del leghista Zaia nelle terre in cui Roma non viene esattamente vista come un esempio positivo; favorevole alle grandi opere come l'alta velocità; fondatore di una impresa che ha realizzato importanti opere per le Olimpiadi in giro per il mondo. No, non sembra il ritratto di un assessore del Movimento 5 Stelle. Eppure, il vulcanico Massimo Colomban, 67 anni, martedì arriverà a Roma a occuparsi di municipalizzate, ma non ci sta a farsi imprigionare nella camicia di forza delle semplificazioni.
«Ma quale Roma ladrona, andiamo».

Colomban ora sta con la Raggi, però fu candidato con il leghista Zaia.
«Io sono sempre stato dalla parte di chi vuole cambiare l'Italia, semplicemente questo. Sono per il federalismo. Guardi, vista la mia età penso che con questa esperienza a Roma sarà l'ultima volta che ci proverò a cambiare le cose. E spero che molti altri italiani con capacità ed esperienza si mettano in gioco, provino a lavorare e non a denigrare, chi invece si impegna a migliorare e a rendere più efficienti e meno sprecone le nostre amministrazioni pubbliche».

Lei sia stato indicato direttamente dalla Casaleggio e Associati.
«Bugie. Io Gianroberto Casaleggio l'ho conosciuto, lo abbiamo ospitato a Treviso insieme a Grillo per un icontro, mi chiesero di portare un po' di imprenditori che erano riuniti in Confapri. Ma sono stato chiamato dalla sindaca e da alcuni assessori e funzionari di Roma, li ho sentiti puliti ed onesti, oltre che determinati e professionali, ed ho quindi accettato».

Altre cattiverie: lei è fondatore di Confapri, dialoga con Grillo e Casaleggio. Bene, proprio sei imprese associate a Confapri ricevono i soldi dal fondo che M5S creato con parte degli stipendi dei parlamentari.
«Bugie. Non ho mai raccomandato o favorito nessuno dei colleghi grazie alla conoscenza dei vertici del M5S».

Però passare da Luca Zaia a Virginia Raggi...
«Ho avuto brevissime esperienze politiche, sempre rivolte al supportare gli innovatori, come ad esempio, è vero, il presidente Zaia, in Regione Veneto, che ha sostituito Galan; ma ho apprezzato anche pubblicamente certe promesse di Renzi, soprattutto per il rilancio economico e delle imprese nel 2014. Io mi metto a disposizione per migliorare le nostre amministrazioni pubbliche come avevo già fatto con il Risanamento e rilancio di Sviluppo Italia Veneto e nel Risanamento e rilancio del Parco Scientifico e Tecnologico Vega in Venezia Marghera».

Atac, di cui si dovrà occupare, è un passo del default perché sta per scadere un prestito del 2013 da 160 milioni.
«Fermo, non sarebbe serio se le rispondessi. Prima voglio studiare bene le carte. Poi, sono sincero, un po' di numeri li ho già visti per le municipalizzate e non sono buoni».

Colomban, da imprenditore di successo, sperava nelle Olimpiadi del 2020 come rilancio delle grandi opere, addirittura parlava di Venetiadi. Parmeelisa, l'impresa che ha fondato con 5.000 dipendenti, ha lavorato per le Olimpiadi di Barcellona e Calgary. Come fa ora a schierarsi con chi è contrario alle Olimpiadi a Roma?
«Anche in questo caso non sarebbe serio se le rispondessi, dovrei studiarmi bene il dossier delle Olimpiadi 2024 a Roma per dire sì o no». In passato, prima delle elezioni venete del 2010, Colomban confermò il suo piglio da imprenditore che crede nelle grandi opere («Aprire i cantieri, completare strade e autostrade per far viaggiare meglio merci e persone»). Sull'immigrazione all'elettorato di Zaia spiegò: «Solo il 23% degli immigrati lavora: queste persone vanno integrate e protette, ma i clandestini e i delinquenti vanno espulsi».