Note spese, il giallo delle firme: per Marino nuove accuse in arrivo

Note spese, il giallo delle firme: per Marino nuove accuse in arrivo
di Michela Allegri
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Sabato 21 Novembre 2015, 00:41 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 09:03
Una seconda ipotesi di reato potrebbe appesantire il fascicolo in cui l'ex sindaco Ignazio Marino è indagato per peculato. Gli inquirenti intendono disporre una perizia calligrafica per verificare se le firme sui giustificativi di spesa finiti al centro dello “scontrino-gate” fossero dell'ex primo cittadino, o di altre persone. Marino, ascoltato dal procuratore aggiunto Francesco Caporale e dal pm Roberto Felici, ha dichiarato che i documenti in questione sono stati siglati da membri del suo staff, depositando anche una memoria difensiva. Se dall'accertamento emergesse che, invece, le firme erano di suo pugno, il chirurgo dem rischierebbe di essere accusato anche di false attestazioni ai pubblici ministeri. Non è tutto. A pochi giorni dalla notifica dell'avviso di garanzia, l'inchiesta entra nel vivo e i magistrati vogliono procedere a passo sempre più svelto: in settimana i collaboratori dell'ex sindaco verranno convocati in Procura e saranno ascoltati come persone informate sui fatti. Dovranno chiarire i dettagli inerenti ai 7 scontrini non veritieri utilizzati per rendicontare altrettanti pranzi o cene di lavoro consumati dall'ex inquilino del Campidoglio, clamorosamente smentiti dai presunti commensali. «Le firme sui giustificativi non sono mie - aveva dichiarato convinto l'ex primo cittadino - ho solo portato le note spese quando avevo incontri istituzionali».



GLI IMPORTI

La svista più clamorosa riguarda una cena pagata con la carta di credito del Campidoglio presso la ”Taverna degli Amici”. Il tutto era stato classificato come «cena offerta per motivi istituzionali a un rappresentante del World Health Organization». Il ristoratore che aveva accolto Marino, però, ha dichiarato che il sindaco era con la moglie. In realtà, si è appreso dopo, al tavolo era seduta Claudia Cirillo, collaboratrice storica del chirurgo dem. La donna è in cima alla lista di persone che i magistrati devono sentire. L'audizione della Cirillo sarà seguita da quelle del capo del cerimoniale Francesco Piazza e dell'ex capo della Ragioneria Maurizio Salvi. Un altro appuntamento sarà con una testimone indicata dalla difesa. Si tratta dell'assessore di Novara, Sara Paladini, protagonista, a quanto sembra, di un altro fortuito scambio di persona.



I QUESITI

I guai per l'ex sindaco, però, potrebbero non essere finiti. Dall'informativa stilata dalla Guardia di finanza emergerebbero altre cene sospette, per un totale di alcune migliaia di euro. Si tratterebbe di incontri di cui Marino ha parlato durante il colloquio con i pm, ma che sembrerebbero non combaciare perfettamente con quanto riportato nell'agenda istituzionale. Per fare chiarezza, gli investigatori interrogheranno anche tutti i commensali che hanno preso parte ai pranzi o alle cene che l'ex sindaco si è fatto rimborsare durante i tre anni di mandato, e sentiranno anche i ristoratori. Le indagini, poi, si estenderanno alla seconda carta di credito ottenuta da Marino lo scorso giugno, affidata al capo del cerimoniale e con un plafond di 10mila euro. Verranno compiute verifiche anche sui viaggi in treno e in aereo che il chirurgo ha dichiarato di aver effettuato per fini istituzionali. Ad insospettire i magistrati sarebbe stato il lungo verbale difensivo di Marino, che conterrebbe alcune incongruenze. L'ex sindaco ha infatti dichiarato che, in Campidoglio, nessuno gli aveva spiegato come funzionasse il rimborso della carta di credito, forse per giustificare come ”non intenzionali” gli errori rintracciati nei giustificativi. Il rischio, però, è che la presunta negligenza nel non essersi informato possa essere considerata una forma di ”dolo”, sufficiente ad avvalorare l'accusa di peculato. Il regolamento comunale, inoltre, prevede rimborsi solo per gli incontri di rappresentanza e non per tutti quelli di lavoro o ”istituzionali”. Infine, proseguono anche le indagini del pm Pantaleo Polifemo sulla Onlus "Imagine" fondata dall'ex sindaco per finanziare attività umanitarie in Honduras e in Congo. In questo caso, Marino risponde di truffa ai danni dello Stato, per aver ottenuto sgravi fiscali per l'assunzione di persone in realtà inesistenti. Il Nucleo tributario della Guardia di Finanza aspetta di ricevere i conteggi dell'Inps per calcolare a quanto ammonti la somma inviata alla Onlus ingiustamente. La cifra dovrebbe aggirarsi attorno ai 7mila euro.