Roma, M5S stoppa Raggi: a rischio la nomina dell'ex di Alemanno Raffaele Marra

Roma, M5S stoppa Raggi: a rischio la nomina dell'ex di Alemanno Raffaele Marra
di Simone Canettieri
4 Minuti di Lettura
Giovedì 30 Giugno 2016, 12:48 - Ultimo aggiornamento: 16:33

Alla prima nomina Virginia Raggi viene subito richiamata dallo Staff del M5S e invitata al rispetto del contratto. Lei, certo, non ne parla. Tanto che nell'unico appuntamento pubblico della giornata - la camera ardente di Bud Spencer - cambia anche percorso pur di evitare le domande dei giornalisti. E alla fine il sindaco Raggi entra nella sala della Protomoteca da un corridoio interno e non dalla scalinata del Vignola, come annunciato. Intervento lampo. Condoglianze ai parenti dell'attore, elogio funebre che diventerà un tweet («Il bene vince sempre sul male») e se ne va. Stop.

In compenso ci pensa Roberta Lombardi, deputata e membro del direttorio romano che vigila sulla «sindaca», a stoppare subito la nomina che in queste ore sta mandando in fibrillazione il M5S. Quella cioè di Raffaele Marra, già braccio destro di Gianni Alemanno e di Franco Panzironi poi della Polverini in Regione, designato dalla pentastellata come vicecapo di gabinetto vicario nel pacchetto di ordinanze che riguardano anche quella di Daniele Frongia, eletto consigliere comunale ma ora destinato a ben più prestigiosi e gratificanti destini.

L'AFFONDO
Lombardi è abbastanza chirurgica nella dichiarazione che riguarda Marra: «Ho letto anche io di questi suoi incarichi precedenti. Ora capiremo se è stata una nomina ponderata, ci sarà un approfondimento. Abbiamo anche l'umiltà di dire che, se facciamo dei piccoli errori, li rimediamo subito».
 
Traduzione: il «capiremo» e «l'approfondimento» della Lombardi portano dritti dritti al punto 7, lettera B, del contratto firmato dalla Raggi con la Casaleggio che recita: «Le proposte dei nomina dei collaboratori delle strutture dovranno essere preventivamente approvate dallo Staff». Non è il caso di questa, e quindi ecco «il piccolo errore» di cui parla la Lombardi. La tensione è palpabile tanto che, raccontano in Campidoglio, Raggi sarebbe già pronta a fare marcia indietro: a revocare la nomina di Marra quando passerà in giunta la delibera su Frongia come capo di gabinetto. Altro tema scottante, perché quest'ultima arriverebbe, secondo il Pd, «violando la Severino».

Lo statistico dell'Istat si difende: «Il capo di gabinetto non è, oggi, così come in precedenza, un direttore che firma atti amministrativi; è il responsabile dell'indirizzo politico-amministrativo del Comune e riveste un incarico di natura preminentemente fiduciaria del sindaco». Pertanto, guai a parlare di «dimezzamento dei poteri». La versione non frena le opposizioni. Il Pd attacca: «Scene da Prima repubblica, un ex di Alemanno avrà il potere di firma». Da destra anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, rincara la dose: «Raggi aggira la legge Severino, e i profeti del cambiamento cosa ne pensano del lungo elenco di uomini e donne protagonisti delle precedenti amministrazioni che il sindaco Raggi sta infilando nella sua nuovissima squadra?».

Dal M5S non si levano voci, o un post su Facebook, a difesa di «Virginia». Lombardi allo stesso tempo fa quadrato sulla nomina di Frongia («Prima abbiamo chiesto i pareri competenti») ed esclude che tra il sindaco e il capo di gabinetto ci sia del tenero: «I diretti interessati hanno smentito, quindi dubito che altri ne possano sapere più di loro». Lo statistico parla di illazioni ed annuncia querele.

LE MOSSE
Nel frattempo Raggi rilascia un'intervista Christiane Amanpour della Cnn nella quale ribadisce che «la sfida più grande sarà quella di ricostruire una città in macerie. Possiamo farlo grazie al sostegno di un ampio mandato del popolo e perché abbiamo le mani libere». E su Facebook il sindaco annuncia che presto i romani saranno coinvolti sui social newtrok (e chi non li frequenta cosa dovrà fare?) «nelle decisioni e nelle azioni di governo». Intanto, la squadra ancora non è chiusa. Per quella c'è tempo fino a mercoledì prossimo, giorno del primo consiglio comunale dell'era Raggi.

LE DATE
Manca il vicesindaco («che non avrà altre deleghe») e l'assessore al commercio e quello alle partecipate, più una serie di conferme a nomi circolati in queste ore, l'ultimo, quello più sicuro, porta al ritorno di Daniela Morgante come responsabile dei conti capitolini, dopo l'esperienza con Ignazio Marino.

Oggi primo incontro formale tra i capigruppo di minoranza e il M5S in vista del consiglio comunale. I grillini hanno intenzione di tagliare tutte le commissioni speciali del Comune (iniziativa già adottata dall'ex sindaco Ignazio Marino).

© RIPRODUZIONE RISERVATA