Roma: M5S cambia regole. Raggi difende l'assessore Muraro, interviene Casaleggio

Roma: M5S cambia regole. Raggi difende l'assessore Muraro, interviene Casaleggio
di Simone canettieri
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Lunedì 5 Settembre 2016, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 16:56


ROMA La sindaca Virginia Raggi al telefono con gli altri assessori per rincuorarli («Restiamo uniti: l'inchiesta su Paola è un atto dovuto»); il vicesindaco Daniele Frongia in trasferta a Mantova (per la presentazione del suo libro) dove è riuscito a trovare il tempo per un vertice d'urgenza con Davide Casaleggio sul «caso Roma». Che adesso come priorità - se non fosse per le caselle da rimpiazzare: ieri è arrivato il nuovo assessore al Bilancio, il magistrato Raffaele De Dominicis - ha la vicenda di Paola Muraro. E cioè la responsabile dell'ambiente, già consulente di Ama per 12 anni, indagata nell'inchiesta sui rifiuti.




L'APPUNTAMENTO
E' stata una domenica di trame e strategie per superare gli scogli di una vicenda, che oggi avrà un primo sviluppo: alle 17 sindaca e Muraro saranno ascoltate in commissione Ecomafie. In tutto questo c'è l'imbarazzo dei vertici del M5S per dover maneggiare, per la prima volta con tutto questo clamore dalla parte di chi governa, un'inchiesta della Procura. «A oggi Muraro - spiega Luigi Di Maio - afferma di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia. Non esistono le carte per poter valutare». Anche se il vicepresidente della Camera dice che «il Movimento non ha mai fatto sconti a nessuno, soprattutto al suo interno». Un modo per dire: tolleranza zero? Chi lo sa, nel dubbio è molto probabile che vengano cambiate le regole d'ingaggio: il non statuto grillino sarà ritoccato. A decidere sulla permanenza o meno della Muraro in giunta spetterà al direttorio e non più alla rete tramite votazione. E' l'ipotesi al vaglio in queste ore e discussa anche da Frongia e Casaleggio jr ieri sera a Mantova, prima al telefono, poi di persona.


 

LE TENSIONI
Di sicuro, si vive molto alla giornata. Perché, spiegano all'interno del M5S, c'è la consapevolezza che la difesa abbozzata in queste ore potrebbe franare davanti alla accuse dei magistrati. E quindi si balla su un filo, tra garantismo a targhe alterne, fiducia nella Procura e cautela. L'assessore nella bufera cerca di minimizzare con il solito tormentone: «Giunta compatta, M5S unito contro i poteri forti». A stretto giro ecco la risposta di Giorgia Meloni, leader di FdI e consigliera comunale: «Di quali poteri forti parla la Muraro, della magistratura?».
Di sicuro l'apprensione all'interno dei pentastellati c'è, e si tengono quasi tutti alla larga almeno pubblicamente. Il deputato Stefano Vignaroli, per alcuni lo sponsor della Muraro, si limita a dire: «Non si è dimessa, non ha ricevuto alcun avviso di garanzia». L'europarlamentare Fabio Massimo Castaldo, altro componente del mini direttorio, è a Bratislava per la semestrale Ue di Esteri e difesa: «In questi giorni ho staccato da Roma». Insomma, il clima è questo: di attesa con una linea ondivaga e un pizzico di pessimismo fatalista. Anche perché sullo sfondo, e neanche troppo, a dire il vero c'è il resto della matassa: la guerra interna al Campidoglio, la ricerca di sostituti ai dimissionari.

LA NOMINA
Per il bilancio, una delle deleghe lasciate sguarnite dall'ex Minenna, è stato scelto l'ex procuratore del Lazio della Corte dei conti (in pensione) Raffaele De Dominicis. C'è chi dice che lo sponsor sia il giudice Imposimato, chi invece che tutto nasca da un'idea di Andrea Mazzillo, l'ex Pd ora capo staff della Raggi. «Un magistrato ed un tecnico che ha sempre combattuto per la legalità e la trasparenza», ha detto la sindaca in un'intervista a Porta a Porta. A questo punto mancherebbero ancora il sostituto di Carla Raineri per il capo di gabinetto e un altro assessore, a tempo, per le aziende partecipate. Pezzi del puzzle che ancora non riescono ad andare a posto. «Si vagliano i curricula», spiegano dal Comune.

LE SCELTE
Dove comunque il clima è quello che è. Questa mattina i consiglieri di maggioranza si incontreranno per cercare di darsi una linea, un'altra, sul caso di Paola Muraro, e non solo. Si parlerà anche di un altro tormentone di questi giorni: nomine e compensi degli staff. In settimana l'Anac si esprimerà su alcuni casi ritenuti sospetti dal punto di vista amministrativo, Raggi ha detto di volerli rivedere un po' tutti, la maggioranza è per il taglio di alcuni contratti. Ma la priorità, si capisce, è un'altra: come comportarsi con l'assessore all'Ambiente? L'unico dato che unisce davvero tutti, dalla Raggi ai suoi oppositori più o meno sfegatati, è che se saltasse la Muraro la situazione diventerebbe «compromessa», «un piano inclinato».