Rifiuti, Raggi a Zingaretti: «Soluzioni o la colpa sarà tua». La replica: sei inadempiente

Rifiuti, Raggi a Zingaretti: «Soluzioni o la colpa sarà tua». La replica: sei inadempiente
di Simone Canettieri
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Giovedì 5 Luglio 2018, 13:53 - Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 14:57
Ancora tensione tra Comune e Regione sui rifiuti. Con una lettera di quattro pagine - inviata per conoscenza anche al ministro dell'Ambiente Costa e alla prefetta Basilone -  la sindaca di Roma Virginia Raggi diffida il governatore Nicola Zingaretti affinché applichi con la «massima sollecitudine la sentenza del Tar del 2016, relativa all'individuazione di siti e impianti da inserire in una rete integrata».

Ecco il testo integrale della lettera

I due impianti indicati dalla Regione per la discarica  si trovano nei comuni di Colleferro e Civitavecchia. «Ma - scrive Raggi nella sua lettera a Zingaretti - non hanno alcuna fruibilità nel breve periodo e non potranno portare alcun sensibile contributo allo smaltimento dei rifiuti nella Capitale». La grillina chiede al governatore «di assumere tutte le iniziative del caso per individuare impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti: qualsiasi soluzione che non tenga conto di questa primaria esigenza è da considerarsi inutile, oltre che dannosa, e di ciò non potrà che ritenersi responsabile la Regione Lazio».

LA REPLICA
Massimilia Valeriani, assessore regionale ai rifiuti risponde alla lettera di Virginia Raggi: «Sui rifiuti il Campidoglio sta tentando un irresponsabile polverone per nascondere le proprie gravi responsabilità. Attualmente il 100 per cento dei rifiuti trattati della Capitale vengono smaltiti in impianti fuori dai confini comunali, vale a dire circa 2400 tonnellate al giorno. È per questo che voglio esprimere la mia gratitudine ai tanti Comuni del Lazio, che si stanno facendo carico con grande spirito di solidarietà dei rifiuti della città di Roma. Oggi la sindaca Raggi ha chiesto con una lettera al presidente della Regione Lazio di indicare siti e impianti, vale a dire discariche, Tmb e termovalorizzatori, dove conferire i rifiuti indifferenziati di Roma».

L’Amministrazione capitolina, continua ancora l'assessore Valeriani nella sua replica, «è contraria agli impianti di smaltimento degli scarti non riciclabili, semplicemente non li vuole all’interno dei confini comunali. Una strategia poco solidale e poco rispettosa verso le altre comunità del Lazio e delle altre regioni italiane. Molti Comuni laziali, infatti, hanno raggiunto oltre il 70 per cento di raccolta differenziata, come Fiumicino, Subiaco e Terracina, che hanno una rilevante estensione territoriale e demografica».

A Roma, invece, la differenziata raggiunge appena il 44%, mentre il piano industriale dell’Ama prevedeva di arrivare nel 2018 al 55%: ben undici punti percentuali in meno. «Anche la richiesta di autorizzazione per due centri di compostaggio da parte dell’Ama sono progetti importanti, ma non avranno alcun impatto sulla riduzione dell’enorme volume dei rifiuti indifferenziati della città. Il Campidoglio dovrà fare uno sforzo maggiore per limitare la produzione dei rifiuti e per dare un notevole impulso alla raccolta differenziata: senza questi obiettivi concreti e su larga scala si rischiano criticità ed inefficienze. La Regione ha avviato l’aggiornamento - conclude l'assessore Valeriani - ma per avere una prospettiva di medio e lungo periodo è necessaria la collaborazione di tutte le istituzioni del Lazio, compreso il Comune di Roma. Abbiamo davanti una grande opportunità, ma ogni amministrazione locale deve assumersi la propria responsabilità per garantire un maggiore equilibrio e una reale sostenibilità del carico dei rifiuti fra le varie province. L’obiettivo deve essere per tutti quello dei rifiuti zero e dello sviluppo dell’economia circolare, ma in attesa di raggiungere questo traguardo è fondamentale potenziare la raccolta differenziata e ridurre la produzione dei rifiuti, gestendo in modo efficace la situazione attuale ed evitando la migrazione degli scarti non riciclabili».

 
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