Casamonica, Bonaccorsi (Pd): Marino si dimetta, a Roma serve progetto nuovo

Casamonica, Bonaccorsi (Pd): Marino si dimetta, a Roma serve progetto nuovo
di Simone Canettieri
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Sabato 22 Agosto 2015, 06:17 - Ultimo aggiornamento: 12:46
«In momenti come questi occorre costruire, non dividere. Costruire una alleanza di tutti coloro che hanno a cuore la nostra città. Costruire un percorso nuovo, facendo anche i doverosi passi indietro necessari, per mettersi assieme, in maniera inedita, al servizio di Roma e delle istituzioni».



Lorenza Bonaccorsi - romana, deputata Pd, esponente della segreteria nazionale e presidente regionale del partito - sta dicendo che Marino si deve dimettere?

«Non è una questione di personalismi, ma è un ragionamento più complesso. Lo spettacolo a cui abbiamo assistito durante i funerali dei Casamonica, con i suoi simboli scenografici palesi, ci racconta di una comunità nella comunità. Che vuole prenderne il comando. Di fronte a questa emergenza allora le azioni messe in campo debbono fare un salto di qualità. Lasciano davvero perplessi le polemiche, i battibecchi, il tutti contro tutti».



Bene, ma quali responsabilità ha il Comune con le esequie del boss?

«Dallo scorso dicembre leggiamo sulle cronache e negli atti giudiziari il racconto del mondo di mezzo arrivato così in superficie, nelle nostre vite quotidiane in maniera dirompente. Di fronte a questa emergenza la politica ha reagito e ha messo in campo anticorpi. Il Pd di Roma ha intrapreso un lavoro di rigenerazione e pulizia profonda, coraggiosa, che continua inarrestabile. L'amministrazione capitolina è intervenuta con forza, vigore, con azioni come la nomina dell'assessore Sabella e il commissariamento di Ostia. Ma tutto questo ora non basta più. Ecco perché tutti devono fare un passo indietro».



Meglio un commissariamento?

«Bisogna fare una Roma nuova, ripartendo dalle istituzioni, ripensandole, per metterle al servizio di una nuova entità amministrativa. Il modello a cui siamo abituati oggi non funziona più. Nel frattempo, occorre risolvere in una maniera straordinaria l'allarme mafia. Sa cosa diceva un ex sindaco di Roma nonché fondatore del Pd?».



Cosa diceva?

«“La politica non è una passeggiata solitaria nella quale puoi scegliere i percorsi e le soste che più ti piacciono", è stato detto nel discorso della nascita del Partito Democratico al Lingotto di Torino nel 2007 da Veltroni».



Sembra anche questo un riferimento a Marino. E' così?

«Vorrei uscire fuori dai nomi e parlare della città».



Questa Roma nuova di cui lei parla in un futuro potrebbe diventare anche una grande coalizione elettorale?

«La crisi che stiamo vivendo necessita di una capacità massima di impegno, dobbiamo operare per accrescere un nuovo respiro ideale e culturale, superando personalismi e schieramenti».



Pensa in questo momento una presa di coscienza generale possa risolvere la situazione?

«Sì, non ero d'accordo con fase 2, a questo punto a maggior ragione, ora si profila una guerra per la conquista del territorio, abbiamo istituzioni deboli, come il Comune ma anche la città metropolitana sulla quale regna ancora il caos, che non sono in grado di affrontare una sfida del genere. Ecco perché dico: meglio fermarsi subito, fare un passo indietro, gestire questa emergenza con i vertici dello Stato e del Governo e poi ripresentarsi al voto con una schema allargato».



Ora diranno che lei, in quanto renziana, ha il dente avvelenato contro Marino e coglie al volo qualsiasi occasione per attaccarlo.

«Lo ripeto: poche settimane fa ero contraria, e lo sono tuttora, alla cosiddetta fase 2 perché giudicavo e giudico la situazione compromessa per far fronte a un'emergenza come quella che sta investendo Roma. Le immagini dei funerali di Casamonica dovrebbero far scattare un campanello di allarme a molti».