Campidoglio, Imma Battaglia pronta a dimettersi: «La corruzione è ovunque»

Imma Battaglia con il sindaco
di Marco Pasqua
2 Minuti di Lettura
Venerdì 12 Giugno 2015, 13:26 - Ultimo aggiornamento: 13:49
Non è la prima volta che Imma Battaglia, storica attivista per i diritti Glbt ora consigliera comunale per Sel, medita di abbandonare il suo incarico. Imprenditrice (è la “mamma” del Gay Village) e manager (nel settore informatico), ha sempre avuto difficoltà nel digerire i (lunghi) tempi della politica. E se già l'anno scorso era pronta a dimettersi, qualora il Comune non si fosse impegnato per far approvare il registro delle Unioni civili (cosa poi avvenuta lo scorso mese di gennaio), stavolta la consigliera sta pensando di ritirarsi per ben altre ragioni.



In una settimana in cui la vicenda di Mafia Capitale ha chiamato in causa anche alcuni esponenti di Sel - citati, a vario titolo nelle intercettazioni - Battaglia denuncia sulla sua pagina Facebook che «la corruzione si annida in ogni angolo dell'intero sistema grazie alla complessità delle norme, all'inefficienza della macchina amministrativa, alla mancanza di responsabilizzazione dei dirigenti pubblici, e alla scarsezza culturale della classe politica».



«Alla luce di tutto questo – osserva la consigliera, rivolgendosi ai suoi follower - che senso ha per me rimanere e continuare questa esperienza? In nome di cosa? Faccio parte di una società civile che ha sempre 'prestato' il proprio servizio alla cittadinanza e non ho mai vissuto di politica, perché devo continuare?». La Battaglia fa anche riferimento alle voci circolate in queste ore sull'affidamento del ruolo di coordinatore del Giubileo al prefetto Gabrielli: «Marino è stato commissariato dal PD per il Giubileo, come mai?». A questo punto, la Battaglia chiede ai suoi "amici” se si debba «dimettere e tornare tra la società civile” oppure se, invece, debba «lasciare la maggioranza e rimanere come osservatrice».



La maggioranza dei commentatori, per adesso, le consiglia di rimanere. «Io spero che in mezzo a questo caos e delirio che ha investito il Comune di Roma tu riesca ancora a lavorare avendo individuato la strada da seguire con persone che, come te, sono oneste, capaci e intelligenti - scrive Fabio - Se ci sono queste minime e fondamentali condizioni tu devi restare perchè abbiamo bisogno di te. Ricordati sempre che porti un cognome importante e significativo: Battaglia». «Andarsene significa lasciare che tutto continui come prima», osserva Francesco, così per Maury «lasciare ora sembrerebbe quasi come abbandonare tutti i sacrifici e tutte le lotte che hai affrontato e mandato avanti in prima persona». «Imma rimani, sei stata al servizio di Roma onestamente ed hai contribuito, in maniera non indifferente, per i diritti civili», sottolinea Edoardo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA