Giubileo, poteri condivisi Marino-Gabrielli. Si studia un decreto sul modello Expo

Giubileo, poteri condivisi Marino-Gabrielli. Si studia un decreto sul modello Expo
di Alberto Gentili
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Sabato 13 Giugno 2015, 08:08 - Ultimo aggiornamento: 15 Giugno, 07:44

Manca ancora il decreto e a palazzo Chigi assicurano che «nulla è deciso». Ma per affrontare l'ondata di pellegrini del Giubileo e gestire i 530 milioni necessari per preparare la città al grande evento, si pensa a una coabitazione tra il prefetto Franco Gabrielli e il sindaco Ignazio Marino.

Il primo, adottando il modello utilizzato per l'Expo di Milano, sarà nominato dal governo coordinatore degli eventi legati all'Anno santo straordinario e coordinerà le varie istituzioni interessate, vigilando sulla regolarità degli appalti e degli acquisti. Insomma, Gabrielli guiderà la macchina organizzativa. Al sindaco, invece, Matteo Renzi affiderà la gestione della mobilità e dei trasporti pubblici. In più Marino riceverà il compito di avviare tutti i cantieri utilizzando i poteri speciali, grazie ai quali dovrà riuscire ad accelerare iter decisionali e burocratici. Renzi segue con molta attenzione la questione del Giubileo. E questo perché il premier è convinto che la responsabilità di un eventuale insuccesso organizzativo alla fine ricadrebbe anche sulle sue spalle: «Non ci possiamo permettere errori, ogni dettagli va valutato con la massima attenzione», è il leitmotiv di palazzo Chigi. Nelle stanze del governo però si lamenta qualche errore di troppo nell'incrocio dei testi del decreto, scritti per metà dagli uffici legislativi della presidenza del Consiglio e per l'altra metà dai tecnici dei Campidoglio. Da qui lo slittamento del decreto che doveva essere approvato giovedì scorso, ma che sarà varato la settimana entrante.

PARTITA DELICATA

La partita è estremamente delicata.

E non solo perché l'8 dicembre, giorno di inizio del Giubileo, è ormai alle porte. Renzi non vuole dare l'impressione di commissariare e dunque indebolire e sconfessare Marino, proprio nei giorni in cui è più feroce la polemica su Mafia Capitale. Tanto più che nei mesi scorsi, il sindaco aveva manifestato con determinazione la volontà di essere lui a guidare l'organizzazione dell'Anno santo. Così arriva la frenata del ministro Paolo Gentiloni: «Non sono state prese decisioni».

LA NOTA CONGIUNTA

Ma soprattutto Marino e Gabrielli decidono di ricorrere a un comunicato congiunto in cui si racconta di una «lunga e cordiale telefonata», in cui prefetto e sindaco hanno ribadito «la reciproca stima e l'impegno comune per Roma, già avviato con importanti risultati su diversi tavoli di lavoro, dalla sicurezza al Giubileo». I due dicono anche di aver «commentato con sorpresa, e con un po' di ironia, alcuni articoli di stampa, dichiarandosi totalmente estranei alle indiscrezioni uscite». Inoltre «sindaco e prefetto hanno la ferma e comune intenzione di lavorare insieme per la migliore riuscita del Giubileo».

IL SÌ DI SABELLA

Ma non mancano le polemiche. Mentre Pier Ferdinando Casini si dice «favorevole ad affidare» l'Anno santo «al prefetto», Beppe Grillo graffia: «Roma è ostaggio di criminali e politici corrotti. “Ignaro” Marino fa finta di niente e intanto gli commissariano il Giubileo». E Roberto Fico, grillino in Vigilanza: «Il commissariamento sarebbe l'ammissione che il Comune di Roma nello stato in cui si trova non può essere gestito dal Comune e dalla sua giunta. C'è una sola strada: le elezioni anticipate».

A favore di un impegno diretto del prefetto si dichiara anche l'assessore alla legalità, Alfonso Sabella: «Poter contare in Campidoglio, per il Giubileo, su una figura come Gabrielli sarebbe solo un arricchimento. Sono scelte che spettano al governo ma fatemi manifestare piena stima per il prefetto, una persona straordinaria».