La vendita. Il risanamento dei conti della Fiera capitolina - oggi sotto concordato preventivo - passa anche dalla vendita di quattro dei 14 padiglioni del nuovo polo sulla via Portuense. Una manovra dolorosa ma necessaria, dopo che il Campidoglio a trazione M5S ha sforbiciato le cubature della vecchia fiera sulla Colombo, riducendo drasticamente le possibilità di valorizzazione dell'area. Piccinetti ha smentito i rumors, circolati nelle scorse settimane, sull'interessamento di un gruppo asiatico per gli hub del nuovo polo. «I padiglioni non verranno ceduti ai cinesi - ha spiegato - ma a ditte italiane attive nel settore fieristico».
Il ruolo del Campidoglio. Il manager è intervenuto anche sull'aumento di capitale. «Credo sia stato un fatto negativo che il Comune non si sia presentato all'ultima assemblea dei soci - ha detto ancora l'amministratore unico Piccinetti - Ma sono in contatto continuo con l'assessore al Commercio, Adriano Meloni, il quale mi ha assicurato che il Campidoglio farà la sua parte».
Nei prossimi tre anni si punta ad aumentare le manifestazioni organizzate in proprio da Fiera di Roma (dovrebbero passare dal 41 al 65%) e ad incrementare il numero di visitatori ed espositori. Sono previsti interventi di ammodernamento e ristrutturazione in tre padiglioni, partnership nel settore degli allestimenti, una grande fiera del turismo culturale nel 2018.
Oltre ai consueti eventi, come Romics, Arti e Mestieri, Moto Days, gli spazi sulla Portuense dal prossimo anno ospiteranno anche eventi dedicati all'aerospazio, al Cucinare italiano, alle startup. Mentre dal 23 novembre prenderà il via l'Iran Expo Roma 2016, la prima fiera iraniana all'estero dal 1979.
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