Roma, faide in consiglio e zero atti: la crisi M5S scuote i Municipi

Roma, faide in consiglio e zero atti: la crisi M5S scuote i Municipi
di Camilla Mozzetti
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Sabato 17 Settembre 2016, 08:18
Non è una galassia benché il nome del Movimento creato da Grillo presti il fianco al gioco di parole. Piuttosto un sistema complesso, quello dei Municipi, dove gli eletti e i rispettivi presidenti sono ufficialmente con il sindaco, Virginia Raggi. Così dev'essere agli occhi dell'opinione pubblica per non gravare ancor di più sulla precarietà che ha investito il Campidoglio. Ma parlare di fronte comune risulta problematico. Persino all'interno di uno stesso consiglio municipale. Fazioni silenti che covano dentro commissioni e consigli fermi. E non soltanto per l'evidente stasi amministrativa che ha investito il Comune e che di riflesso si è riverberata sui territori.
Tra i municipi più produttivi c'è il III. Roccaforte del duo Roberta Lombardi-Marcello De Vito. La presidente Roberta Capoccioni ha solo due spine nel fianco: i consiglieri Massimo Moretti e Francesca Burri più vicini alla sindaca. Situazione diversa in IV municipio - Tiburtino, Colli Aniene - dove la presidente Roberta Della Casa - vicina alla Lombardi - deve tenere unita una maggioranza spaccata in più correnti.

I RAPPORTI
Almeno 4 sono i consiglieri di area Luigi di Maio e Alessandro Di Battista che mal sopportano la gestione di governo del municipio. In più di atti degni di nota c'è ben poco. I consigli convocati finora hanno licenziato le linee guida programmatiche e dato seguito alla composizione delle commissioni. Zero delibere di giunta. Così come ferma l'attività governativa nel V municipio, zona Pigneto-Prenestino. La giunta del presidente Giovanni Boccuzzi, che ha un rapporto diretto con la responsabile della commissione Cultura in Campidoglio, Eleonora Guadagno, non ha finora presentato proposte degne di nota. In VIII municipio, che comprende la Garbatella e l'Ostiense, a metter voce sulle azioni di governo, guidato dal fedelissimo della Raggi, Paolo Pace, ci sono il vicesindaco, Daniele Frongia e Salvatore Romeo che proprio in VIII municipio si era candidato a consigliere nelle amministrative 2013. Nel IX municipio il consiglio, su cui pesa l'aurea dell'europarlamentare 5S Fabio Massimo Castaldo, conta almeno tre outsider: Giulio Corrente, Alessandra Cristicchi e Rosalba Ugolini più vicini a Di Battista che alla Raggi.

GLI ATTI
L'attività governativa è pressocché inesistente. Tra le poche, la mozione votata all'unanimità per sollecitare il presidente Dario D'Innocenti - apparentemente indipendentista - a intercedere con l'assessore alla Mobilità del Comune, Linda Meleo, per ripristinare le 248 corse del trasporto pubblico soppresse. Nel XII municipio la presidente Silvia Crescimanno, compagna del consigliere comunale Daniele Diaco, ha messo in giunta l'ex collaboratrice parlamentare di Stefano Vignaroli, Valeria Allegro, affidandole l'Ambiente. Il suo consiglio e la giunta non hanno finora prodotto atti. La presidenza dell'XI municipio è retta da Mario Torelli ex esponente e candidato dell'Idv appoggiato da Vignaroli. Anche il capogruppo 5S, Gianluca Martone è un ex Idv. Attività bloccata sia in consiglio che in giunta.
Il XIII municipio - guidato da Giuseppina Castagnetta, fedele a Di Battista - alla stregua del III è tra i più operativi. E se il XIV municipio, retto da Alfredo Campagna, è allineato sulla sindaca, pur non avendo prodotto alcun tipo di delibera, nel XV il presidente Stefano Simonelli risponde all'area di Marcello De Vito e la consigliera Luisa Petruzzi, vicina alla Raggi, ha messo nero su bianco la sua contrarietà verso una compagna del movimento: «Non riconosco Tiziana Mancini (area Lombardi) come mio capogruppo».