L'ex consigliere regionale, già nella segreteria di Marino da cui si dimise, motiva così il suo passo indietro: «Non ho carichi pendenti ne condanne pregresse. Sarei candidabile sia per la legge dello Stato italiano sia per il codice etico del pd. Ma sono assolutamente consapevole che in questo momento con uno scontro politico fatto solo di sensazionalismo questa situazione sarebbe ovviamente strumentalizzata e artatamente enfatizzata. Non mi va di sottoporre nè la mia
persona nè la mia famiglia nè il partito(che ovviamente era a conoscenza di tutto)nè il candidato sindaco a polemiche odiose».
Conclude Foschi: «Ringrazio tutti coloro che mi avevano spinto e sostenuto e che già stavano impegnandosi col loro tempo.... ma come sempre al lavoro e alla lotta. I fascisti a Roma (e a Garbatella) non devono vincere». E adesso per il Pd di Roma si apre un altro problema.
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