Elezioni, folla e code ai municipi per i certificati elettorali

Elezioni, folla e code ai municipi per i certificati elettorali
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Martedì 20 Maggio 2014, 15:58 - Ultimo aggiornamento: 23:38
Folla e code al Municipio II per i certificati elettorali. Lo denuncia in una nota, Primo Mastrantoni, segretario dell'associazione dei consumatori Aduc.



«Arrivare alle 10:30 e prendere il biglietto 103 quando il contatore segna il numero 23 è scoraggiante - afferma Mastrantoni -. Gli uffici capitolini hanno provveduto bene a trasferire ai Municipi il compito del rilascio dei certificati elettorali ma non hanno incrementato il personale, così all'ordinario lavoro si sovrappone quello dei certificati elettorali ed è caos, con i cittadini che protestano per le lunghe attese. In sintesi per avere il certificato elettorale occorre passare mezza giornata nella sala di attesa, magari in piedi. Soliti disservizi - conclude l'Aduc - di un Comune che non riesce a gestire neanche una scadenza prevista da anni. Sindaco, sveglia!».



«Ma il caos di questa mattina - spiega il presidente del II municipio, Giuseppe Gerace - non è dovuto a problemi di organizzazione. Semmai è da ricondurre ad un'assemblea sindacale che si è tenuta proprio stamattina dalle 8 alle 10 con la conseguenza che il servizio è entrato a pieno regime solo a partire dalle 10. Ci scusiamo comunque per tutti i disagi».



Problemi anche a Cinecittà. «Questa mattina - scrive un lettore al Messaggero - per rinnovare la tessera elettorale, mi reco alle 10.40 al Municipio VII di piazza Cinecittà e riusco a prendere il numeretto per poi andare allo sportello. Ci sono circa 200 persone che mi precedono e cartelli affissi dicono che alle ore 13,00 termina improrogabilmente il servizio e quindi se a quell'ora non si è ancora arrivati al tuo numero puoi anche andare a casa».



«Dopo circa 30 minuti - continua il lettore - la numerazione era avanzata di appena 10 numeri e quindi fatti i calcoli non avevo nessuna speranza di rinnovare la tessera e andavo sconsolato a casa con l'unica certezza di aver perso una giornata di lavoro e di non poter avere la tessera per andare a votare. Verso le 11.15 poi visto il caos, non consegnavano più numeretti e invitavano a ritornare. Mi sembra tutto assurdo - conclude il lettore - e creare difficoltà non aiuta a vincere l'astensionismo».