Roma, l'ecopass slitta, M5S si divide: «Così il pedaggio è invotabile»

Roma, l'ecopass slitta, M5S si divide: «Così il pedaggio è invotabile»
di Lorenzo De Cicco
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Mercoledì 5 Settembre 2018, 08:48
Slitta il voto sull'ecopass. I 5 Stelle arrivano spaccati alla meta. All'appello mancano proprio alcuni consiglieri del movimento. In aula Giulio Cesare, in verità, non si vede neppure Linda Meleo, assessora alla Mobilità del Campidoglio. Né c'è Virginia Raggi. Segnali chiari del clima che c'è. La maggioranza, in queste condizioni, non riesce nemmeno a far partire la seduta del consiglio comunale, figuriamoci votare l'ecopass. Manca, infatti, il numero legale: rispetto ai 24 necessari, ci si ferma a 23. Tutto rimandato a oggi. Ma l'esito non è certo scontato. Le opposizioni parlano subito di uno «scontro interno al M5s». Enrico Stefàno, che da presidente della commissione Mobilità ha proposto l'atto, getta acqua sul fuoco: «L'assessore Meleo ha avuto un'emergenza e si è dovuta assentare. Non c'è alcun caso politico interno alla maggioranza sul provvedimento, sapevamo già a prescindere che oggi avremmo avuto problemi con il numero legale».
Le indiscrezioni dicono però che la delibera è finita nel mirino, in un incontro di maggioranza diventato una sorta di processo a Stefàno, che si è trovato molti contro e solo un paio di consiglieri con sé. Un clima poi scandito da appelli al voto andati al vuoto. All'ottava chiama, attorno alle 20, l'Assemblea si è sciolta: non è riuscita neppure a varare un'inversione dell'ordine del giorno per votare le mozioni prima della delibera. Voci di scontro rimbalzano pure dai corridoi del Campidoglio, dove alcuni, vicini all'assessore, hanno riferito il pensiero, a proposito di una delibera considerata invotabile. Assenti o non presenti per l'intera seduta (o non sempre votanti), l'ex capogruppo Paolo Ferrara, Gemma Guerrini, Fabio Tranchina, Andrea Coia, Cristiana Paciocco, Teresa Maria Zotta.

LA POLEMICA
Alla delibera di Stefàno viene contestato di non avere contenuti di dettaglio. «Non c'è equità contributiva», gli dicono. «Così si penalizzano le periferie», aggiungono. Lo stesso presidente allora parla di una delibera di indirizzo da attuare nell'arco di due anni, anche con un miglioramento dei trasporti. «Ma allora - è l'obiezione - meglio ripresentarla tra due anni».
Quella di ieri era la giornata di ripresa dell'attività dopo le ferie d'agosto. E il Pd grida alla «ripartenza col botto». Nel merito, Ilaria Piccolo parla di una «delibera che non dice nulla e che sottende una tassa occulta per noi romani. È vero che noi, nella passata consiliatura, avevamo previsto una congestion charge, ma avevamo previsto almeno 10 piani al supporto di queste azioni di riduzioni del traffico veicolare, sulla sosta, sulle merci, sui parcheggi, oltre alla rivalutazione della rete portante del trasporto pubblico».
E oggi (alle 16), chi risponderà all'appello? Le assenze M5S erano «dovute a motivi personali di cinque o sei membri del gruppo», dice il grillino Pietro Calabrese: a contare gli scranni vuoti però, le defezioni sono almeno il doppio. Sul congestion charge non c'è «nessun ripensamento», ribadisce dal canto suo Stefàno: «Siamo compatti, altrimenti non avremmo portato in discussione l'atto».
Di diverso avviso le opposizioni. «È chiaro che c'è una spaccatura in maggioranza commenta Andrea De Priamo di Fdi probabilmente si sono resi conto di quanto sia impopolare imporre ai romani una tassa per entrare in centro». Il gruppo di FdI tira pure fuori un monopattino: «Di questo passo, i romani saranno costretti a girare in città con questo», attacca la meloniana Lavinia Mennuni. Eppure, giura la dem Piccolo, la Meleo in Campidoglio c'era: «Probabilmente stanno pensando di mandare il provvedimento nel dimenticatoio». Alla fine, il presidente d'aula Marcello De Vito delibera il rinvio di un giorno.
Tra le categorie, il presidente Fiepet Confesercenti Claudio Pica «condanna il testo del gruppo M5S» perché «danneggia ulteriormente le aziende del centro storico». «Condividiamo l'obiettivo di una mobilità sostenibile, ma ci sarebbe da chiarire prima se la giunta è orientata verso una congestion tax che è una tassa rivolta a chiunque, mentre l'ecopass penalizzerebbe solo i mezzi più inquinanti», sottolinea il commissario di Confcommercio Renato Borghi.
Andrea Bulleri
Alessandra Camilletti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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