Casa a Spada, si indaga sugli altri immobili occupati dal clan

Casa a Spada, si indaga sugli altri immobili occupati dal clan
di Michela Allegri e Lorenzo De Cicco
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Domenica 18 Febbraio 2018, 09:43 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 09:15

Pochi mesi fa sette componenti della stessa famiglia sono stati condannati per avere trasformato l'assegnazione delle case popolari a Ostia in un vero e proprio racket, gestito con la violenza e le estorsioni, e ora il clan Spada è accusato di essere il gruppo criminale più potente del litorale romano. Per questo motivo, l'inchiesta della Dda capitolina sul via libera del Campidoglio all'assegnazione di una casa popolare a Giuseppe Spada non riguarda solo quella specifica determina.

La Procura intende fare accertamenti sulle assegnazioni degli alloggi popolari nei quartieri gestiti dalla cosca. Gli agenti della Squadra mobile e i Carabinieri, che hanno già acquisito in Campidoglio gli atti relativi all'appartamento di piazza Ener Bettica, occupato da Giuseppe Spada dal 2001, inizieranno a vagliare le carte domani e si faranno consegnare anche tutti i documenti sulla gestione degli alloggi di Nuova Ostia, il fortino del clan. Richieste di assegnazione, pratiche in corso, sanatorie già effettuate: gli inquirenti vogliono stabilire quante case siano state assegnate agli Spada o a soggetti vicini alla famiglia e, soprattutto, se le pratiche siano state regolari.

GRILLINI DIVISI
Per il momento il Campidoglio ha bloccato la regolarizzazione dell'occupazione di Giuseppe Spada. E ha avviato controlli sui due dipendenti che il 12 febbraio hanno firmato l'atto che ha dato «parere favorevole» all'assegnazione, un documento poi svelato dal Messaggero. La decisione di affidare una casa popolare a un membro della famiglia Spada, con precedenti per furto e altri reati, zio di Roberto che la Dda considera il boss emergente della cosca, ha colto di sorpresa anche la giunta grillina del Municipio di Ostia. Giuliana Di Pillo, la presidente del X distretto, eletta a novembre dopo due anni di commissariamento per mafia, ha scritto al Comune per chiedere «tempestivi chiarimenti», sottolineando di non essere stata informata della decisione e di «avere appreso dell'assegnazione solo dagli organi di stampa». La presidente del municipio di Ostia, nella lettera al Campidoglio, ha sottolineato «la delicata situazione che questa struttura territoriale ha vissuto e vive tuttora, per la presenza delle consorterie criminali».

L'INTERVENTO
Anche la Prefettura vuole vederci chiaro sulla procedura adottata dal Comune di Roma, come ha spiegato il prefetto Paola Basilone, «sbigottita» dall'intera vicenda. Il Campidoglio continua a parlare di un «automatismo», facendo riferimento a una legge regionale di 11 anni fa che ha concesso una sanatoria a chi ha occupato prima del 2006. Secondo l'assessore al Patrimonio della giunta Raggi, Rosalba Castiglione, «la legge della Regione Lazio non consente alcuna scelta discrezionale, i dipendenti capitolini devono lavorare seguendo pedissequamente le procedure». Una ricostruzione, questa, che alla Pisana definiscono «falsa», perché «nessuna legge regionale ha imposto tale iter» e soprattutto perché «la norma di cui parla la giunta capitolina è morta e sepolta da circa 10 anni».

LE PROCEDURE
All'articolo 11 della legge regionale 19/2007 - che riguarda le «procedure di esame delle domande di regolarizzazione delle occupazioni senza titolo» - effettivamente si legge che i comuni, pure nell'autonomia decisionale, devono «concludere» l'istruttoria «entro ventiquattro mesi dalla data di scadenza del termine di presentazione della domanda». Quindi, spiegano dalla Regione, «anche se si volesse ritenere che la richiesta di sanatoria (di Spada, ndr) sia stata inoltrata nel 2008, l'iter doveva essere concluso entro il 2010». Non otto anni dopo. In ogni caso, il Campidoglio ora assicura che «il parere dei dipendenti capitolini non è la conclusione dell'iter» e che «i controlli saranno eseguiti con assoluto rigore».

LE CARTE
Tutte le carte sono state comunque consegnate a Polizia e Carabinieri, a neanche un mese dall'operazione Eclissi, che ha portato 32 componenti del clan Spada in carcere, compreso Roberto, nipote di Giuseppe, già arrestato per l'aggressione alla troupe di Nemo. Gli accertamenti sull'assegnazione degli alloggi di Nuova Ostia, per il momento, finiranno proprio agli atti di quel fascicolo, coordinato dai pm Mario Palazzi e Ilaria Calò.

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