Roma, Scozzese: «Troppi affidamenti senza gare, ecco perché ho lasciato Marino»

Roma, Scozzese: «Troppi affidamenti senza gare, ecco perché ho lasciato Marino»
di Simone Canettieri
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Domenica 26 Luglio 2015, 10:59 - Ultimo aggiornamento: 27 Luglio, 07:51

ROMA - «L'ho sempre detto: se sono un problema me ne vado e così ho fatto». Silvia Scozzese prima di dimettersi da assessore al bilancio ha passato in rassegna numeri e capitolati. Ha riunito il suo staff, si è sentita con i suoi referenti nel Governo e nel Pd. Poi, nel pomeriggio, ha comunicato il suo addio a Marino, il sindaco che la chiamò nell'aprile del 2014 per sostituire un'altra donna, Daniela Morgante. «Con Marino ho rapporti di lavoro, ciò che ci siamo detti rimane nella sfera privata». In serata l'ormai ex lady dei conti capitolini per “festeggiare” ha portato tutti i collaboratori a cena fuori. La renziana, scuola Anci, lascia dopo un anno «difficile ma pieno di soddisfazioni». Il giocattolo si è rotto in concomitanza con le tensioni tra Marino e il presidente del Consiglio. «Quando - aggiunge - il sindaco mi chiese di sforare il patto di stabilità e io mi opposi». Erano i giorni dei fulmini («Se fossi in Marino non sarei tranquillo» e dei primi «se non è in grado di governare vada a casa»).

Scozzese, nella sua lettera di addio indirizzata al sindaco dice che in Comune continua la pratica degli affidamenti diretti. Era il sistema di Buzzi e Carminati. Lo sa?

«Questo non lo so, ma rilevo che c'è un ritardo nel fare le gare e ho chiesto lumi agli uffici».

Perché?

«Per rispettare il piano di rientro bisogna indire gare in tempi rapidi.

Se gli uffici non riescono a compiere questi atti si continua in proroga e quindi con gli affidamenti diretti. E dunque non si rispettano gli obiettivi del piano di rientro che a fatica siamo riusciti a portare a casa e a far approvare con un anno di anticipo».

Sta dicendo che il piano di rientro è a rischio?

«Al momento no, ma ci sono sbavature gravi. Ci sono settori che non riescono a portare a termine gli obiettivi per allineare la spesa».

Ma qual è adesso il problema della macchina capitolina?

«I soldi a bilancio ci sono, la programmazione va bene, i conti sono in regola, sono riuscita a far approvare il bilancio di previsione tra i primi in Italia. Il problema e che a luglio gli uffici hanno impegnato il 70 per cento e speso solo il 50. Nei comuni normali, in questo periodo, si impegna 100 e si spende il 70».

Sta dicendo che la macchina amministrativa non è ancora all'altezza, nonostante gli arresti di dirigenti e funzionari corrotti?

«Dico solo che ci sono dei problemi gravi. Più soldi dal Governo farebbero comodo, ma questo discorso vale per tutti. Non solo per Roma».

Perché Silvia Scozzese, l'assessore al Bilancio tanto apprezzata, è diventata così scomoda?

«Nell'ultimo periodo nei miei confronti c'erano una tensione e un'insofferenza incredibile. E non ne ho capito i motivi».

Forse perché, come per Improta, è tacciata di essere renziana e in buoni rapporti con Palazzo Chigi?

«Non lo so: sono una tecnica, i problemi nascono dal bilancio, dalla mia volontà di adottare procedure trasparenti. In un anno ho realizzato gli obiettivi che mi ero preposta, mi piace lavorare in un gruppo se manca questo spirito me ne vado. Io non sono un problema, ho portato 110 milioni di euro per i costi standard di Roma, un extracosto che durerà per sempre. Siamo riusciti a varare un piano di rientro che taglia la spesa di 440 milioni di euro. Insomma, cosa mi si deve rimproverare?».

Ribadiamo: forse stava più in linea con il Governo che con Marino?

«Io con il Governo ho raggiunto gli obiettivi».

Come sono i suoi rapporti con il sindaco? Come è stato il vostro addio?

«Con il sindaco abbiamo rapporti di lavoro. In sei mesi sono riuscita ad approvare due bilanci».

Ma quando è precipitata la situazione?

«C'è stata tensione sullo sforamento del patto di stabilità, io lì ho iniziato a non comprendere gli obiettivi che il Comune voleva perseguire. E ho percepito che stavo diventando un problema».

Improta fa capire di essere stato scaricato da Marino. Concorda?

«Non voglio fare commenti su Guido. Posso dire che ho lavorato benissimo con lui, quando sono arrivata qui abbiamo affrontato tutti i problemi insieme. E così è stato fino a venerdì perché Improta era in giunta con me. Poi abbiamo saputo dell'annuncio».

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