Roma, l'assessore Meloni: «Dico no a M5S sui camion bar: nessuno sconto ai Tredicine»

Roma, l'assessore Meloni: «Dico no a M5S sui camion bar: nessuno sconto ai Tredicine»
di Camilla Mozzetti
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Domenica 6 Novembre 2016, 10:13 - Ultimo aggiornamento: 7 Novembre, 22:23

«La Bolkestein è una direttiva europea che va applicata senza se e senza ma, rischiamo di incorrere in una procedura d'infrazione». Ha le idee chiare, l'assessore alle Attività produttive di Roma Capitale, Adriano Meloni. Eppure, soltanto giovedì scorso la maggioranza pentastellata, in Assemblea capitolina, è riuscita a far approvare - con l'appoggio anche del centrodestra - una mozione che invita il sindaco e la sua giunta a prorogare al 2020 l'applicazione della norma.
Assessore Meloni, non trova che sia stato singolare licenziare una mozione per chiedere il prolungamento dei tempi relativi all'applicazione mentre lei è orientato su tutt'altra strada?
«Le dinamiche politiche seguono una via che non di rado ha poco a che fare con le regole sul tavolo. È giusto che ognuno esprima il proprio parere ma noi abbiamo delle scadenze da rispettare e lo faremo».

Quella andata in scena in aula Giulio Cesare è stata solo una pantomima?
«Le ripeto, anch'io credo che i piccoli imprenditori debbano essere difesi, non ho ancora approfondito il testo della mozione, ma io sono del parere che le leggi, siano esse nazionali o comunitarie, non solo vanno lette ma vanno recepite e applicate».

Tradotto?
«Non escludo che mi troverò costretto a rifiutare elegantemente l'invito perorato nella mozione...».
Questa diversità di vedute tra lei e la maggioranza nasconde una frattura in seno a M5S?
(Silenzio)
Non ha nulla da dire in proposito? Eppure avrà avuto modo di notare che quella mozione è stata rinominata mozione pro-Tredicine.
«Per me Tredicine può far rima con quattordicine o quindicine: non mi interessa questo. Ma finora nella Capitale il sistema dell'assegnazione delle licenze è stato abbastanza stravagante».

Ci faccia degli esempi
«Intanto accerteremo che i titoli non vengano concessi a dei prestanome, poi regoleremo in maniera corretta le postazioni a rotazione. Nei controlli dei giorni scorsi ad esempio ho notato che un ambulante che doveva essere in via Tiburtina sostava da 4 anni in viale Regina Elena. Non è possibile. Inoltre, è assurdo che esista un monopolio per il commercio su area pubblica. Se riscontreremo quest'anomalia, dal momento che stiamo cercando anche di capire a chi sono state assegnate le licenze in passato, stia certa, nel futuro finirà».

Ma, in sostanza, in materia di Bolkestein cosa ha fatto e cosa pensa di fare?
«Nella giunta di fine ottobre è passata la memoria che ho preparato per applicare la direttiva europea nei tempi utili. La Regione Lazio ci ha concesso una proroga al 28 febbraio per la redazione dei bandi che non riusciremo a chiudere entro dicembre come invece avremmo voluto».

E che altro, in concreto?
«Impegneremo i Municipi per aggiornare il censimento esistente e per rintracciare le nuove postazioni di vendita per gli ambulanti. Tenga conto che il lavoro, soprattutto per il Centro storico, sarà effettuato insieme alle sovrintendenze proprio per ristabilire il decoro della città. Dovremo trovare una collocazione per tutti, altrimenti sarebbe una sconfitta».

Assessore, la maggioranza, capeggiata dal presidente della commissione Commercio Andrea Coia, sostiene che i tempi per applicare la Bolkestein non ci sono
«Non è vero. È chiaro che il lavoro è molto complesso e richiederà uno sforzo di risorse aggiuntivo ma io sto lavorando con oltre 200 persone al dipartimento. La linea è tracciata. Inoltre, se non procederemo entro luglio 2017 all'applicazione della Bolkestein tutti gli ambulanti risulterebbero abusivi, proprio perché il prossimo anno scadranno tutte le licenze. Le dobbiamo rinnovare, punto. Di abusivismo Roma è già ampiamente satura».