I CONTI
Il vero dubbio, dunque, riguarda la sorte dell’imposta. Il ministro dello Sviluppo Economico, Zanonato, ha ribadito anche ieri che la seconda rata non si pagherà, così come è stato per la prima. Ma in Campidoglio sono certi che, vista lo stato delle finanze nazionali, a dicembre anche i proprietari di prime case dovranno aprire il portafogli. Entrambe le soluzioni presentano però forti controindicazioni per l'amministrazione comunale. Se i romani dovranno pagare, per il sindaco sarà difficile replicare a chi gli rinfaccerà l’impegno a non aumentare le tasse. Se, invece, sarà il Governo a rimborsare l'Imu ai Comuni, bisognerà vedere se Palazzo Chigi accetterà di pagare al Campidoglio una cifra più alta di quella che spetterebbe a Roma se applicasse l'aliquota base dell'imposta: il 4 per mille. Punti fermi della manovra sono, a questo punto, il via libera dello Stato a caricare 485 milioni di deficit sulla gestione commissariale del debito ante-2008 e l'erogazione dei fondi della Regione per il trasporto pubblico, che potrebbero arrivare a quota 160 milioni. Se saranno confermati l'innalzamento dell'Imu (120 milioni) e i tagli a dipartimenti e Municipi (60), i restanti 40 milioni e spicci verrebbero rimediati con ritocchi alla tassa di occupazione del suolo pubblico e a quella di soggiorno. Passato l'esame della giunta, però, la manovra finanziaria del Comune imboccherà la parte più dura dell'iter, ossia l'approvazione in commissione bilancio e, soprattutto, nell'aula Giulio Cesare: la scadenza resta fissata al 30 novembre.
FITTI PASSIVI
Ieri, intanto, il Campidoglio ha messo online l'elenco dei fitti passivi, ossia degli immobili di cui si serve - come sedi istituzionali o di servizio - e di cui non è proprietario. Complessivamente l'amministrazione comunale spende per affitti 57,2 milioni di euro l’anno, di cui 33,7 per gli uffici centrali. Su questo fronte è al lavoro il vice sindaco Nieri. Per ora si è ottenuta dal Governo la proroga della possibilità di disdire i fitti passivi senza pagare penali. La scadenza era il 31 dicembre 2012, ora slittata al 31 dicembre 2013 grazie a un emendamento approvato nello scorso agosto.
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