Ama, resa dei conti sui vertici: Raggi mette alla porta il dg

Ama, resa dei conti sui vertici: Raggi mette alla porta il dg
di Fabio Rossi
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Giovedì 15 Dicembre 2016, 07:51 - Ultimo aggiornamento: 08:11

Vince la linea Muraro, anche in assenza della diretta interessata, con Stefano Bina sempre più verso le «dimissioni indotte», come scherza un consigliere capitolino dei Cinque stelle, l'assessorato congelato almeno fino a mercoledì prossimo e il bando per la scelta del nuovo direttore generale pubblicato proprio ieri. Il passo indietro dell'assessora all'ambiente sotto inchiesta - che però non è stata ancora formalmente revocata da Virginia Raggi, proprio in attesa dell'interrogatorio della Muraro in Procura, fissato per il 21 - per effetto domino scuote le fondamenta dell'Ama, già impegnata in un momento molto delicato, ai limiti dell'emergenza, sul fronte dei rifiuti. E così ieri il vertice in Campidoglio sulla municipalizzata si è trasformato in una resa dei conti interna dopo i recenti scontri: ultimo dei quali, in ordine di tempo, quello sulla nuova macrostruttura di via Calderon de la Barca, che sarebbe stata ideata dall'ex assessora contro il parere del dg.

LA TELEFONATA
A Palazzo Senatorio arrivano i vertici aziendali, con Bina e l'amministratore unico Antonella Giglio, l'assessore alle partecipate Massimo Colomban, e i parlamentari dell'M5S Vignaroli, Daga, Fraccaro e Bonafede, oltre ad alcuni consiglieri comunali pentastellati, in primis il presidente della commissione ambiente Daniele Diaco. Presenti anche Salvatore Romeo e Raffaele Marra, secondo alcuni i veri ispiratori della nuova macrostruttura. Bina, in attesa di conoscere la sorte politica della Muraro, sembra aver messo da parte l'intenzione di dimettersi subito: si racconta di una telefonata arrivata dalla Casaleggio e associati, che aveva benedetto la nomina del manager lombardo, per chiedere alla sindaca di prendere tempo e valutare una possibile riconferma del direttore generale dell'Ama, il cui mandato scadrebbe comunque il 31 dicembre.

LA SFIDA
Ma la Raggi non vuole sentire ragioni: spera ancora di reinserire la Muraro in squadra, e spinge per un addio immediato di Bina, reo di aver «fatto la guerra» all'assessora, fedelissima della sindaca. Tanto che la stessa Giglio scende in campo, assumendosi la responsabilità della nuova macrostruttura che avrebbe deciso autonomamente, spiega la nuova amministratrice unica, «per rispondere a principi cardine basilari di razionalizzazione ed efficienza». Una precisazione che serve a depotenziare una delle armi polemiche utilizzabili contro la gestione della Muraro.

IL PASSO INDIETRO
E così Bina sembra ormai destinato all'addio, a meno di sorprese dell'ultima ora. Dal Campidoglio fanno sapere che «il direttore generale di Ama manterrà il suo incarico fino al 31 dicembre, data della scadenza prevista del suo mandato». Ma è probabile che, vistosi messo all'angolo, il manager decida di andar via subito, creando un nuovo vuoto nella catena di comando del settore dei rifiuti, vero punto debole di questi primi sei mesi di amministrazione pentastellata. Tanto che proprio ieri l'Ama ha pubblicato il bando di selezione per il nuovo direttore generale, che dovrà avere «una significativa esperienza di almeno cinque anni in posizioni apicali in primarie società industriali e di servizi (pubbliche o private) di significativa rilevanza nazionale o regionale del medesimo settore». Vista la tempistica, un evidente avviso di sfratto per Bina.